La nostra giornata inizia con la celebrazione della santa Messa e dopo la colazione, prima di salutare i sacerdoti, intervistiamo Suor Miriam (Suore Laurite) che stava per iniziare il corso di preparazione dei professori di religione.
Si parte poi alla volta di Pachaconas, una realtà dove il sacerdote non è sempre presente, ma ha sempre avuto una bella tradizione di persone preparate nel cammino di fede e anche a livello per culturale ed è proprio per questo che il 17 luglio del 1986 è stato il primo luogo che è stato colpito dal terrorismo di sendero luminoso nella nostra Prelatura di Chuquibambilla. In questi ultimi anni, i fedeli hanno fatto costruire la nuova chiesa, dedicata a San Giovanni Battista, patrono del paese, e la nuova casa del parroco. Siamo stati accolti molto bene da una famiglia, le cui donne fanno parte del gruppo di dame fondata a suo tempo da Padre Ettore Salimbeni, ora defunto, che tanto del suo cuore ha dedicato alla missione.
Abbiamo intervistato il presidente dell’associazione della chiesa, una coppia e un’altra donna che ci hanno raccontato la realtà attuale della vita di fede e la vita sociale. Ci hanno raccomandato di avere presto nella loro parrocchia un parroco stabile.
Ci hanno offerto del buon mais (chocolo) e del buon formaggio di mucca. Ci salutano con affetto e dopo una foto di gruppo si parte alla volta di Chuquibambilla. E’ un lungo cammino, ma con un bel paesaggio. Da Abancay la strada è asfaltata ma molto pericolosa perché molto stretta e bisogna stare attenti a chi viene dall’altra parte e spesso i pulmini e i camion vanno molto veloci e non suonano (non danno retta al cartello “toca bocina”). Gli strapiombi sono incredibili e abbiamo trovato molta nebbia. Facciamo una sosta a Llullita, dove c’è un lago meraviglioso, dove si specchiava la luna. Qualcuno ha visto anche il condor, ma non sappiamo ad ora se era un sogno o un pio desiderio!
Arriviamo a Chuquibambilla verso le 20.00 e qualche chilometro prima troviamo la strada sbarrata da diversi sassi, piccoli e grandi…. Forse qualche protesta. Li togliamo e continuiamo il nostro cammino fino al nostro convento, dove ad attenderci ci sono i Padri Sergio, Guido Molina e i frati Benjamin e Guido (due professi che si preparano per la professione solenne). Mangiamo un boccone, ma, ora ricordo, prima di arrivare in convento ci fermiamo ad una pasticceria i cui proprietari sono la sorella del diacono Emilio e del cognato, il quale ha fatto un corso di pasticceria in Argentina e ora ha una pasticceria di livello! E così la cena diventa quasi una forzatura perché ci è stato offerto una buona pasta ripiena di mele…. Povero Michele (ciliaco), che può solo guardare e sentire il profumo.
Dopo cena ci rechiamo al centro internet per scrivere ai nostri cari e amici, anche per dirgli che stiamo bene, considerato che in Italia era arrivata la notizia che in Perù c’era stato nella mattinata un forte terremoto. Abbiamo così la possibilità di inviare una parte del diario di questo viaggio.
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