Stamani abbiamo forse pregato con u po’ di intensità in più, e i lavori capitolari sono cominciati con un atto di forte intensità emotiva e simbolica: con un sentito atto di ringraziamento e saluto, il P. Generale che per dodici anni ha guidato l’Ordine di Sant’Agostino, P. Robert F. Prevost, ha riconsegnato il sigillo dell’Ordine nelle mani del preside del capitolo, che ha così dichiarato terminato il suo mandato. Un lungo, molto lungo ed accorato applauso è seguito da parte di tutti i capitolari che si sono alzati in piedi a dimostrazione del profondo e grato rispetto per la generosità e la qualità del servizio che P. Robert ci ha donato, insieme a una gran parte di se stesso e della sua vita di consacrato.
Il preside del capitolo P. Michael gli ha a sua volta rivolto un sentito ringraziamento ed ha sottolineato la bellezza del primato come servizio che risalta dalla nostra forma di governo, che prevede che alla fine del mandato anche il primo di tutti, finito il suo mandato, torna al pari di tutti.
In questa breve fase – per così dire di “sede vacante” – il capitolo ha effettuato la prima mossa fondamentale prevista dalle Costituzioni: la “esploratio mentis” sulle preferenze di voto del prossimo Priore Generale. Ciascun capitolare poteva esprimere tre preferenze, semplicemente a titolo di sondaggio, in attesa della vera votazione che avverrà mercoledì mattina. Il Priore Generale dovrà allora ottenere almeno cinquanta voti, pari ai tre quinti dei votanti.
Il sondaggio esplorativo ha dato i seguenti risultati:
P. Alejandro Moral ha ricevuto 32 voti di prima preferenza, più 7 di seconda e 6 di terza.
P. Anthony Banks, 13 di prima preferenza, 9 di seconda e 6 di terza.
P. Luciano De Michieli, 11 di prima, 15 di seconda, 9 di terza.
P. Michael di Gregorio, 6 di prima, 5 di seconda, 11 di terza.
P. Eusebio Berdon 4 di prima, 4 di seconda, 2 di terza
Ecc.
Ma come più volte ci è stato ripetuto, questi numeri non hanno valore di voto ma solo di sondaggio.
Bene, i lavori capitolari sono proseguiti con una luuuuunga presentazione della OAE – organizzazione degli agostiniani d’Europa, prolungatasi anche nel primo pomeriggio. Sono state offerte statistiche e proiezioni per il futuro sulle presenze e consistenze di frati e delle provincie europee ed alcuni progetti.
Il progetto forse più eclatante è stato annunciato da P. Miguel Angel Orcasitas in qualità di provinciale della provincia matritense, che ha informato il capitolo di un cammino di possibile unificazione delle quattro provincie spagnole, che pure non difettano in numero di frati, ma avvertono il bisogno di una ristrutturazione e riorganizzazione nella conduzione delle presenze agostiniane.
Progetto poi che ha suscitato vivo interesse è quello sorto per patrocinio della provincia Anglo-scozzese chiamato “Austin Forum”, presentato P. Gianni Notarianni come una sorta di cortile dei gentili, un ambito di dialogo tra cattolici, cristiani, credenti musulmani o di altre religioni e non credenti, su quattro ambiti: pastorale giovanile, spiritualità, arte e cultura, giustizia sociale. Diverse domande sono state rivolte a P. Gianni, che ha illustrato il Forum nella sua internazionalità e interculturalità; pensato in modo tale che il servizio offerto dai volontari che vi collaborano risulta per gli stessi anche un modo nuovo di camminare e crescere nella fede, in una specie di dedizione, quasi “consacrazione” temporanea dei giovani che si impegnano ad una vita comune per un periodo che va da uno a tre anni.
La seconda parte del pomeriggio è stata nuovamente dedicata alla discussione sulla scelta del Priore Generale alla luce del sondaggio della mattina, prima riuniti per gruppi regionali (o per meglio dire continentali) e poi in assemblea. Alcuni suggerimenti sono stati dati al futuro priore, come il desiderio che il nuovo consiglio possa godere di una certa stabilità – a questa mozione il p. generale uscente P. Robert ha risposto che lo spirito di squadra che ha sempre animato il gruppo lo ha messo al riparo dal rischio di discontinuità, perché nell’avvicendamento degli assistenti non si è persa la direzione comune – la sensibilità alle nuove aree di espansione demografica e vocazionale, con particolare accento all’Africa che si auspica maggiormente rappresentata, proposte di collaborazione e interscambio tra le provincie dell’Ordine, incremento del valore e del lavoro delle commissioni internazionali.
Il pranzo è stato allestito con particolare solennità e la voce del priore P. robert Guessetto tradiva una certa emozione nello spiegare che quando non bastano le parole per esprimere la gratitudine i segni aiutano e l’apparecchiatura di un festoso banchetto voleva significare ciò verso P. Robert Francis Prevost da parte di tutti noi
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