La vita dell’Ordine soffrì –e non poteva essere diversamente- l’impatto di tutti questi avvenimenti. Certamente non mancò un nuovo impeto missionario e vocazionale che ebbe la sua prima espressione nella missione irlandese negli Stati Uniti, intrapresa nel 1796. Gli inizi furono difficili però in cinque anni costruirono l’emblematica Chiesa di Sant’Agostino di Filadelfia. Quelle modeste origini diedero luogo all’inizio della provincia di Villanova e alla creazione della sua famosa Università.
All’impulso missionario della provincia d’Irlanda si deve anche l’inizio della vita agostiniana in Australia, a partire dal 1838.
Così la provincia di Sicilia, che aveva una presenza molto significativa e numerosa nell’isola, diede origine alla provincia di Malta nel 1817.
In Spagna, la provincia delle Filippine, dal convento di Valladolid, seppe stimolare la vita agostiniana mantenendo il suo spirito missionario nelle Filippine e più tardi in America Latina, mentre, grazie alla situazione politica più favorevole, iniziò anche il recupero in Spagna della tradizione degli studi nell’Ordine. Ricevette nel 1865 il convento di Santa Maria di La Vid, antico convento premostratense, per utilizzarlo come casa di formazione teologica; riformò il piano di studi teologici per la formazione dei suoi seminaristi e iniziò nel 1881 la pubblicazione della rivista “La Ciudad de Dios”.
Quattro anni più tardi ricevette il monastero dell’Escorial. In un edificio annesso al monastero eresse un centro universitario.
Aiutò inoltre per la restaurazione della provincia di Castiglia (1881) e fu madre della provincia Matritense (fondata nel 1895) e già entrati nel XX secolo, della provincia del Santissimo Nome di Gesù di Spagna (fondata nel 1926).
Nel frattempo, il 4 luglio del 1893, con la significativa partecipazione del vescovo agostiniano di Salamanca Tommaso Cámara, il Papa Leone XIII, ristabilì l’unione degli agostiniani spagnoli con il resto dell’Ordine.
Nell’ambito della famiglia agostiniana, la seconda metà del secolo XIX conobbe un notevole incremento della vita agostiniana, grazie alla fondazione di varie congregazioni, soprattutto femminili, che abbracciarono la regola di Sant’Agostino. Molte tra queste sono affiliate e formano parte della Famiglia Agostiniana.
Come la fiamma che esce dalle ceneri apparentemente spente, la vita agostiniana si diffuse ampiamente in Irlanda, arrivando più tardi nel Regno Unito, dove finiva a dare origine ad una nuova provincia. Grazie al venerabile P. Pio Keller, fu possibile restaurare la provincia tedesca, mentre il capitolo generale del 1895 approvò le nuove province Matritense e di Olanda.
Il convento di Brno ottenne da Benedetto XIV° il privilegio di usufruire di un priore vitalizio e, successivamente, la concessione del titolo di Abate per il suo priore (1752). La politica di Giuseppe II di imporre ai monasteri la dedizione ad attività di carattere sociale, fece sì che questa Abbazia si convertirà in un autentico referente culturale. L’abate Franz Napp fondò la Società Agricola di Moravia e realizzò molteplici esperimenti sulla fecondazione e la cultura delle piante, che continuò il suo discepolo e successore Gregorio Mendel, considerato, per le sue scoperte sulle leggi dell’eredità, “il padre della genetica”.
L’Ordine perse nell’incameramento dei beni ecclesiastici da parte dello stato che accompagnò il processo dell’unità italiana, l’antico convento di Sant’Agostino di Roma, sede della curia generale e della biblioteca Angelica, fondata da Angelo Rocca, che fu la prima biblioteca al mondo aperta al pubblico. Grazie alle gestioni dell’allora vicario generale, Pacifico Neno, l’Ordine ottenne a Roma nel 1882, la Villa Cesi, all’ombra della Basilica e piazza di San Pietro. Attualmente questo luogo è sede della Curia Generale, del Collegio Internazionale di Santa Monica e, a partire dal 1970, dell’Istituto Patristico Agostiniano. Egli stesso animò i religiosi esclaustrati di ritornare nei conventi per riprendere la vita agostiniana.
La restaurata provincia di Castilla aprì nuove presenze in America, nelleAntille, mentre la provincia delle Filippine, oltre ad aiutare le province del Perùe della Colombia, assunse il vicariato apostolico d’Iquitos, nel Perù, e iniziò nuove presenze dell’Ordine nel Brasile e in Argentina.
Il Messico e i paesi dell’America del Sud, conobbero anche un lento ristabilimento dell’Ordine, contando alcuni dell’appoggio di vari agostiniani europei.
Nel 1889 si riprese, dopo 24 anni, la celebrazione dei capitoli generali, assistendo circoscrizioni che erano state assenti da decine di anni. Gli spagnoli parteciparono a quello del 1895, dopo un’assenzza dal 1804, recuperando l’Ordine il regime ordinario di governo.
Un impulso spirituale forte ebbero per l’Ordine le canonizzazioni da parte di Leone XIII, di Chiara da Montefalco e Rita da Cascia, così come le beatificazioni del grande autore spirituale e promotore della vita religiosa agostiniana Alonso d’Orozco, e altri vari beati italiani. Il Papa Pío X beatificherà, più tardi, lo straordinario pedagogo e parroco italiano Stefano Bellesini.
Espulso dagli Stati Pontifici dalle truppe napoleoniche, Stefano Bellesini fondò una scuola a Trento, sua città natale, ispirandosi a principi pedagogici che oggi sarebbero di attuale validità. Il modello fu imposto a tutte le scuole pubbliche del Trentino e Bellesini fu nominato ispettore generale dell’educazione. Però, quando fu ripristinata la vita religiosa negli Stati Pontifici, abbandonò la sua elevata posizione politica per amore alla vita comune. Fu maestro di novizi e parroco a Genezzano per molti anni, morendo contagiato dalla peste che aveva colpito i suoi parrocchiani.