San Fulgenzio da Ruspe, vescovo
Gennaio 3
San Fulgenzio nacque a Thelepte, oggi Nedinet-el Kedima, Tunisi, verso il 462 dalla famiglia senatoriale dei Gordiani. Da giovane ricoprì l’ufficio di procuratore. Attratto alla vita religiosa, decise di abbracciarla in seguito alla lettura del commento di sant’ Agostino al salmo 36.
Verso il 499 si mise in viaggio con l’intento di raggiungere i monaci della Tebaide, in Egitto. Ma, arrivato in Sicilia, fu dissuaso da alcuni amici a continuare il viaggio, a causa delle simpatie di quei monaci per l’eresia monofisita. Nel 500 era a Roma; verso il 502 venne eletto vescovo di Ruspe. Dai Vandali fu esiliato due volte in Sardegna, dove istituì dei monasteri.La sua vita monastica si ispira al pensiero e all’esempio di sant’Agostino tanto da essere chiamato «Augustinus breviatus». Per questo motivo fondò molti monasteri sia in patria che in esilio. Morì a Ruspe il 1° gennaio 527.
L’Ordine agostiniano celebra la sua festa almeno dal 1581. Lo ricordiamo come strenue difensore della fede cattolica e appassionato animatore della vita comune evangelica.
Beata Giuseppa Maria da Benigánim, vergine
Gennaio 23
Giuseppa Teresa – così il suo nome di battesimo – nacque a Benigánim (Valencia, Spagna) il 9 gennaio 1625 da una famiglia di modeste condizioni. Orfana di padre, dopo aver superato varie difficoltà, entrò come monaca conversa nel monastero delle Agostiniane Scalze del suo paese il 25 ottobre del 1643 prendendo il nome di Giuseppa Maria di sant’Agnese. La sua vita contemplativa fu un portento di grazie. Semplice ed umile, dedita instancabilmente ai lavori e ai servizi della comunità, fu arricchita del dono della preghiera e di grandi doni mistici. Il 18 novembre 1663 venne ammessa tra le suore coriste. Morì nel suo monastero il 21 gennaio 1696. Fu beatificata da Leone XIII il 26 febbraio del 1888. I suoi resti mortali si conservavano fino al 1936 nel monastero di Benigánim, ma vennero trafugati durante la guerra civile. La beata ci lascia in eredità la testimonianza di una vita umile e semplice, interamente donata al Signore e alla costruzione del suo regno.
Beato Stefano Bellesini, sacerdote
Febbraio 3
Il beato Stefano Bellesini nacque il 25 novembre 1774 a Trento. Il 31 maggio 1794 emise i voti religiosi nell’Ordine. Dopo la soppressione delle comunità religiose, anche il convento di Trento venne chiuso e il beato fu costretto a ritirarsi presso la sua famiglia dove si dedicò all’ educazione umana e cristiana dei ragazzi poveri e abbandonati meritandosi la fiducia e la stima delle autorità civili della città. Ricostituitesi le comunità religiose, affidò ad altri la sua opera educativa e si rifugiò a Bologna, rinunziando all’ufficio di ispettore delle scuole elementari del distretto di Trento. Fu eccellente maestro dei novizi. Consacrò gli ultimi anni della sua vita al ministero parrocchiale nel convento di Genazzano dove il 2 febbraio 1840 morì di peste, contratta nell’assistere i poveri e gli ammalati. Fu beatificato da san Pio X il 27 dicembre 1904. I suoi resti mortali sono venerati nel santuario della Madonna del Buon Consiglio, in Genazzano.
Beato Anselmo Polanco, vescovo e martire
Febbraio 7
Il beato Anselmo Polanco nacque a Buenavista de Valdavia (Palencia, Spagna) il 16 aprile 1881. è una delle vittime della guerra civile spagnola (1936-1939). Emise la professione a Valladolid e venne ordinato sacerdote nel 1904. Destinato alla formazione dei religiosi e all’insegnamento della teologia, nel 1932 fu eletto provinciale della provincia delle Filippine. Nominato nel 1935 vescovo di Teruel e Albarracín, svolse un intenso ministero in diocesi. Scoppiata la guerra, rimase volontariamente a Teruel, fino a che venne fatto prigioniero per aver difeso la Chiesa. Dopo un anno di prigionia, venne fucilato a Pont de Molins (Gerona), sul confine con la Francia, il 7 febbraio 1939, insieme al vicario generale della Diocesi, Filippo Ripoll, dando testimonianza di fede a Cristo e alla Chiesa. Venne beatificato il 1° ottobre 1995 da Giovanni Paolo II.
Beata Christina da Spoleto, agostiniana secolare
Febbraio 13
Agostina Camozzi, figlia di un medico, nacque a Osteno (Como). Ebbe un’esistenza molto travagliata. Dopo diverse e contrastanti vicende affettive, intraprese un cammino di conversione e di penitenza per rinnovare profondamente la sua vita. Si recò a Verona dove, decisa a seguire Cristo, assunse il nome di Cristina e si consacrò come agostiniana secolare. La sua conversione fu totale: dedicò la sua vita ad una penitenza eccezionale, alle opere di carità, alla preghiera. Nel 1457 iniziò un lungo pellegrinaggio verso Assisi, Roma e in Palestina. Sulla via del ritorno, giunta a Spoleto, vi morì il 13 febbraio 1458 con fama di santità, confermata dai miracoli. I suoi resti mortali si conservano a Spoleto nella chiesa di San Nicolò, un tempo degli agostiniani. Il suo culto venne confermato nel 1834 da Gregorio XVI. La beata Cristina è un esempio di penitenza e di umiltà per il laicato.
Beato Simone da Cascia, sacerdote
Febbraio 16
Il beato Simone Fidati nacque a Cascia (Perugia) tra il 1280 e il 1290; morì a Roma o a Firenze, il 2 febbraio 1348. Illustre predicatore, va annoverato tra i migliori maestri di vita spirituale del suo tempo in Italia. La sua dottrina, esposta in molti scritti, ebbe un grande influsso. Attratto dalla vita contemplativa e dalla solitudine, divenne tuttavia un’infaticabile apostolo della parola di Dio realizzando perfettamente l’obbedienza religiosa. L’obbedienza prima di tutto, purché non si opponga alla carità! “L’obbedienza all’Ordine” e “un vero spirito di comunione fraterna”, lo sostennero saldamente nella vocazione agostiniana in mezzo a moltissime avversità. Lo scopo della sua vita fu quello di conformarsi a Cristo in ogni situazione. Le caratteristiche della sua santità furono l’amore per la contemplazione, la semplicità evangelica, il consegnarsi all’obbedienza religiosa, seguire come regola fondamentale il progresso spirituale e passare continuamente “dal bene al meglio”. Morì a Firenze – a Roma secondo alcuni storici – durante la grande peste nera che infestò tutta l’Europa. I suoi resti mortali si conservano nella basilica di Santa Rita in Cascia. Gregorio XVI confermò il suo culto nel 1833.
San Giuseppe, Sposo della B. V. Maria – Patrono del nostro Ordine
Marzo 19
Il Capitolo Generale dell’Ordine Agostiniano del 1491 stabilì che «…in tutte le residenze e i conventi dell’Ordine si celebri l’ufficio di san Giuseppe, la cui festa cade il 19 marzo». Nel 1722 l’Ordine ottenne di celebrare la festa del Patrocinio di san Giuseppe, nella terza domenica di Pasqua, che era stata già concessa nel 1700 alle Congregazioni Agostiniane dei Recolletti e degli Scalzi.
Beata Elena da Udine, agostiniana secolare
Aprile 23
Elena Valentini nacque a Udine nel 1396 e vi morì il 23 aprile del 1458. Si sposò molto giovane con Antonio Cavalcanti da cui ebbe tre figli e tre figlie. Nel settembre del 1441, perdette il marito in seguito ad una malattia da lui contratta mentre svolgeva una missione diplomatica a Venezia, per conto della città di Udine. Sistemati i figli, Elena decise di dedicarsi totalmente al servizio del Signore entrando nell’Ordine come agostiniana secolare. Impegnò il suo tempo, le energie e i suoi beni per compiere le opere di misericordia. Prima e dopo la preghiera, si dedicava alla lettura. Con intima gioia amava leggere e meditare il Vangelo. Amò profondamente l’Ordine professando una singolare obbedienza al Priore Provinciale e agli altri Superiori. Negli ultimi tre anni di vita, sopportò pazientemente una dolorosa malattia. I suoi resti mortali sono custoditi nella cattedrale di Udine. Grande fu la sua fama taumaturgica. Nel 1848 Pio IX ne confermò il culto. Lo spirito di penitenza, l’umiltà, la devozione alla passione del Signore, l’amore all’Eucaristia e il servizio al prossimo consumarono, nel corso della vita, tutte le sue energie.
Conversione del Santo Padre Agostino
Aprile 24
«Tardi ti ho amato, Bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato!» (Conf. 10,27,38). Con questo grido del suo cuore sant’Agostino manifesta il rammarico di aver fatto passare inutilmente tanti anni della sua vita. La conversione è stata per Agostino un felice punto di arrivo dopo un lungo vagabondare per il mare del dubbio, dell’incertezza, dell’incoerenza. Con la conversione, Agostino ritrovò se stesso e la gioia di vivere, la misura dell’amore nell’abbraccio misericordioso del Padre e nell’amore alla Chiesa vista come madre di salvezza e modello di vita. Durante la veglia di Pasqua del 387, nella notte tra il 24 e il 25 aprile, Agostino e i suoi amici vennero battezzati a Milano dal vescovo sant’Ambrogio: «Fummo battezzati – racconta egli stesso -e si dileguò da noi l’inquietudine della vita passata» (Confessioni 9,6,14).
Beata Maria Vergine Madre del Buon Consiglio
Aprile 26
Nel 1903, Leone XIII aggiunse l’invocazione “Madre del Buon Consiglio” alle litanie lauretane. Il culto rivolto alla Madonna con il titolo di “Madre del Buon Consiglio” si è diffuso nel mondo dal paese di Genazzano (Roma) dove a lei è dedicato il celebre santuario. Il 25 aprile 1467, “apparve mirabilmente” su una parete della chiesa agostiniana di Genazzano, l’affresco con la Vergine e il Bambino che abbraccia teneramente sua Madre. Da quello stesso anno, il luogo divenne meta di pellegrinaggi e la devozione alla Madre del Buon Consiglio si diffuse in ogni luogo. Maria è onorata giustamente sotto il titolo di Madre del Buon Consiglio: è la Madre di Cristo, il “Consigliere mirabile” (Is 9,5); visse sotto la guida dello “Spirito del consiglio”; aderì intimamente all’eterno Consiglio di ricapitolare in Cristo tutte le cose. Onorando la Madonna del Buon Consiglio intendiamo implorare da Dio il dono del consiglio che ci faccia conoscere ciò che piace a Lui e ci guidi nelle difficoltà della vita.
Beata Maria Vergine Madre della Grazia
Maggio 8
La Vergine Maria, salutata dall’angelo “piena di grazia”, diventò da quel momento la “Mater Gratiae”. In quanto Madre dell’unico Mediatore Gesù, è Madre dell’Autore della grazia e dispensatrice di grazia. “Mater Gratiae” è il titolo più antico con cui l’Ordine ha venerato la Vergine Maria. Il Capitolo Generale del 1284, prescrisse il canto o la recita quotidiana della “Benedicta Tu” in onore della Vergine “de Gratia”. In essa, Maria viene invocata: “Tu, o Madre della Grazia”. Anche l’antifona “Ave Regina coelorum”, risalente al sec. XIII, è in onore della “Mater de Gratia”. Nel 1377 il Capitolo Generale stabilì la recita del versetto “Maria Mater Gratiae”. Nel 1807 venne concessa all’Ordine la festa della Beata Vergine Maria “de Gratia”, da celebrarsi il primo giugno.
Beato Guglielmo Tirry, sacerdote e martire
Maggio 12
Il beato Guglielmo Tirry nacque a Cork, in Irlanda, nel 1608 da una stimata famiglia della città. Visse in tempi di persecuzione contro i cattolici, da parte del governo inglese. Entrato a 18 anni tra gli agostiniani, Guglielmo compì gli studi a Valladolid (Spagna), Parigi e Bruxelles, divenendo sacerdote nel 1636. Rientrato in Irlanda nel 1638, disimpegnò varie attività pastorali, come aiutante del vescovo di Cork, cappellano e precettore presso famiglie private. Nel 1650, venne proibita ogni attività religiosa e Guglielmo fu perseguitato per la fede cattolica. Arrestato il sabato santo del 25 marzo 1654, mentre stava celebrando la messa, venne condotto in carcere a Clonmel, giudicato e condannato a morte. Fu ucciso tramite impiccagione il 12 maggio 1654, all’età di 46 anni. Venne beatificato da Giovanni Paolo II il 27 settembre 1992.
Beata Maria Vergine Madre del Soccorso
Maggio 13
Per la grande inimicizia che è in atto, per decreto di Dio, fra la Donna e il Serpente, dai primordi del genere umano (Gen. 3,1-6.13-15) fino alla fine dei secoli (Apoc. 12,1-3.7-12.17), la Vergine Maria difende e assiste incessantemente la Chiesa, sia nutrendo la fede dei cristiani, sia soccorrendoli nelle loro necessità. La devozione alla Beata Vergine Maria sotto il titolo del Soccorso ebbe inizio nei primi anni del sec. XIV dalla chiesa di S. Agostino di Palermo. Da qui, si diffuse in tutto l’Ordine, particolarmente in Italia, Spagna e America Latina. Nella primitiva rappresentazione iconografica, la Vergine del Soccorso viene raffigurata nell’atto di soccorrere un bambino cacciando il diavolo con un bastone. Nell’Ordine, la memoria della Beata Vergine del Soccorso viene celebrata, con liturgia propria, dal 1804.
Santi Alipio e Possidio, vescovi
Maggio 16
Sant’Alipio e san Possidio sono i due maggiori rappresentanti della eredità monastica di sant’Agostino. Alipio nacque a Tagaste (oggi Souk Ahras, Algeria). Con Agostino condivise gli errori della gioventù, la conversione, la vita religiosa e le fatiche dell’apostolato. Agostino lo chiama “fratello del mio cuore” e lo descrive come persona di indole religiosa, di grande nobiltà e imparzialità, amante della giustizia. Viaggiò in Oriente dove conobbe san Girolamo. Fu eletto vescovo della sua città verso il 394, ancor prima che Agostino divenisse vescovo di Ippona. Morì verso l’anno 430. Possidio fu il primo biografo di Agostino, e dichiara che visse «con lui in dolce familiarità per circa 40 anni». Fu eletto vescovo di Calama verso il 397. Per difendere i diritti della Chiesa africana si recò per ben due volte in Italia. Con Agostino ed Alipio partecipò ai Concili d’Africa. Possidio morì verso il 437. L’Ordine agostiniano li unisce nell’unica celebrazione fin dal 1671. Clemente X ne confermò il culto il 19 agosto 1672.
Beato Guglielmo da Toulouse, sacerdote
Maggio 18
Il beato Guglielmo nacque a Toulouse, in Francia, verso l’anno 1297 ed entrò nell’Ordine agostiniano a circa 19 anni di età. Compiuti gli studi a Parigi, trascorse la maggior parte della sua vita a Tolosa. Di sentimenti assai delicati, buon predicatore, attirò molte persone alla vita religiosa. Amante della povertà, si dimostrò tenerissimo verso i poveri. Coltivò la mortificazione, ma la caratteristica della sua vita fu la preghiera, tanto che «pregare o contemplare o parlare di Dio» costituiva la sua attività preferita. Morì il 18 maggio 1369. Il papa Leone XIII confermò il suo culto nel 1893. Il beato Guglielmo ci indica la via per vivere continuamente alla presenza di Dio.
Beati Clemente da Osimo e Agostino da Tarano, sacerdoti
Maggio 19
Il beato Clemente Clemente, detto da Osimo (Ancona), suo paese natale, o da S. Elpidio, dove divenne agostiniano, nacque nel XIII secolo. Fu Priore Provinciale della Marca Anconetana e Priore Generale durante gli anni 1271-1274 e 1284-1291. Si distinse per lo spirito di amore fraterno, per la povertà e la clemenza. Morì a Roma durante l’ufficio di Generale, l’8 aprile del 1291. I suoi resti mortali sono conservati nella cappella della Curia Generalizia dell’Ordine di S. Agostino.
Il beato Agostino nacque a Tarano (Rieti). Studiò a Bologna diritto e fece parte della corte del re Manfredi di Sicilia. Entrò nell’Ordine come fratello laico nell’eremo di Rosia, presso Lecceto, occultando la sua cultura e la sua posizione sociale con una vita austera e penitente. Scoperto il suo valore, fu condotto a Roma dal beato Clemente e avviato al sacerdozio. Nominato penitenziere della Curia romana, nell’anno 1298 fu eletto Priore Generale. Nel 1300, rinunziò al suo ufficio e si ritirò nell’eremo di San Leonardo al Lago, presso Lecceto. Morì il 19 maggio del 1309 o 1310. I suoi resti mortali sono venerati nella chiesa parrocchiale di Termini Imerese (PA).
Il beato Clemente e il beato Agostino hanno curato la revisione delle costituzioni dell’Ordine, approvate nel Capitolo Generale di Ratisbona del 1290.
Santa Rita da Cascia
Maggio 22
Santa Rita nacque a Roccaporena (Cascia) verso il 1380. Secondo la tradizione era figlia unica e fin dall’adolescenza desiderò consacrarsi a Dio ma, per le insistenze dei genitori, fu data in sposa ad un giovane di buona volontà ma di carattere violento. Dopo l’assassinio del marito e la morte dei due figli, ebbe molto a soffrire per l’odio dei parenti che, con fortezza cristiana, riuscì a riappacificare. Vedova e sola, in pace con tutti, fu accolta nel monastero agostiniano di santa Maria Maddalena in Cascia. Visse per quarant’anni anni nell’umiltà e nella carità, nella preghiera e nella penitenza. Negli ultimi quindici anni della sua vita, portò sulla fronte il segno della sua profonda unione con Gesù crocifisso. Morì il 22 maggio 1457. Invocata come taumaturga di grazie, il suo corpo si venera nel santuario di Cascia, meta di continui pellegrinaggi. Beatificata da Urbano VIII nel 1627, venne canonizzata il 24 maggio 1900 da Leone XIII. E’ invocata come santa del perdono e paciera di Cristo.
Beato Giacomo da Viterbo, vescovo
Giugno 4
Il beato Giacomo, nato a Viterbo verso l’anno 1255, entrò ancora giovane nell’Ordine Agostiniano. Fu inviato a Parigi per frequentare il corso di studi teologici; qui ebbe per maestro il grande agostiniano Egidio Romano. Ottenuto il dottorato insegnò a Parigi e a Napoli. Nel 1302 fu nominato vescovo di Benevento e il 12 dicembre dello stesso anno, arcivescovo di Napoli. Nei suoi scritti, come nella sua vita, si evidenzia un sincero amore per la Chiesa e la sua adesione alla dottrina di sant’Agostino. Il beato Giacomo morì a Napoli verso la fine del 1307 o agli inizi del 1308. San Pio X confermò il suo culto nel 1911.
San Giovanni da Sahagún, sacerdote
Giugno 12
Giovanni, nacque da una nobile famiglia di Sahagun, nella regione di Leon, in Spagna, verso il 1430. Per la sua indole profondamente religiosa, passò al servizio dell’ottimo vescovo di Burgos, Alfonso di Cartagena, che lo ordinò sacerdote. Insoddisfatto della vita di curia e neanche allettato dalla promessa di un canonicato, lasciò Burgos e si trasferì a Salamanca dove si dedicò con impegno allo studio e alla predicazione. Affascinato dalla fama che godeva la comunità agostiniana di quella città, entrò nell’Ordine agostiniano il 18 giugno 1463 ed emise la professione il 28 agosto 1464 con il nome di Giovanni di San Facondo. Profondamente umile e sincero, si impegnò instancabilmente nella predicazione e nella promozione della pace e della convivenza sociale, difendendo strenuamente i diritti dei servi e degli operai. Ebbe una spiccata devozione all’Eucaristia. Morì a Salamanca l’11 giugno 1479 e i suoi resti mortali si venerano nella cattedrale di Salamanca.
Beata Maddalena Albrici, vergine
Luglio 17
La beata Maddalena Albrici, nata a Como verso l’anno 1415, desiderosa di consacrarsi al Signore, fondò con alcune ragazze una comunità con regola agostiniana a Brunate, poco fuori le mura di Como. In seguito, trasformò la casa in monastero con il titolo di sant’Andrea, sotto la regola di sant’Agostino. Nel 1455 la Congregazione agostiniana di Lombardia accolse sotto la sua giurisdizione la comunità. Pio II, il 16 luglio 1459, approvò in modo definitivo tale aggregazione. Maddalena fu una intrepida propagatrice della vita agostiniana. Convinse ad entrare nell’Ordine molte vergini che vivevano da sole nelle proprie case. Desiderosa di ubbidire più che di comandare, infervorava le consorelle a tendere alla perfezione delle virtù. Eminente per l’innocenza di vita e per la carità, morì il 15 maggio del 1465. San Pio X confermò il suo culto nel 1907. Le sue reliquie sono venerate nella cattedrale di Como.
Beato Giovanni da Rieti, religioso
Agosto 2
Il beato Giovanni, nato a Porchiano di Amelia (Terni) verso il 1299, è l’esempio di una maturità spirituale raggiunta in poco tempo e in giovane età. Morì infatti a 17 anni, giovane professo, nel convento di Rieti. «Giovanni era semplice, umile e sempre allegro, si adattava nel cibo, nella bevanda e in tutte le cose che riguardano la vita comune dei frati; era socievole in modo irreprensibile… Fu molto amorevole e caritatevole verso tutti i frati. Non fu mai sentita dalla sua bocca una parola né visto un suo gesto che fosse contrario all’amore fraterno. Era solito entrare da solo nell’orto del convento. Nell’uscire fu visto varie volte con le lacrime agli occhi. Una volta, interrogato perché avesse pianto, rispose: “Vedo le piante, gli alberi, gli uccelli e la terra con i suoi frutti obbedire a Dio, e gli uomini, ai quali è stata promessa la vita eterna in cambio dell’obbedienza, trasgredire i comandi del loro creatore”» (Giordano di Sassonia, Vitasfratrum, pp. 105-106). Morì a Rieti nel 1316. I suoi resti mortali si conservano nella basilica di sant’Agostino a Rieti. Il suo culto venne confermato nel 1832 da Gregorio XVI.
Santa Chiara della Croce da Montefalco, vergine
Agosto 17
Santa Chiara nacque a Montefalco (Perugia) nel 1268. A sei anni entrò nel reclusorio dove la sorella Giovanna viveva con alcune compagne in grande austerità di vita. Nel 1290 il reclusorio venne costituito in monastero con la Regola di sant’Agostino. Morta la sorella Giovanna il 22 novembre 1291, Chiara della Croce venne eletta superiora del monastero, ufficio che svolse fino alla morte avvenuta il 17 agosto 1308. Arricchita dei doni spirituali della scienza infusa e del discernimento, difese con passione l’ortodossia della fede contro insidiose deviazioni ereticali. Fu consigliera spirituale di persone anche influenti della chiesa e della società del tempo. La sua spiritualità si incentrò sulla meditazione della passione di Cristo e sulla devozione alla Croce. Dopo la sua morte le consorelle, premurose di conservare il suo corpo, le aprirono il cuore e vi trovarono impressi i segni della Passione. Il suo corpo è venerato nel santuario di Montefalco e custodito dalle monache agostiniane.
Sant’Ezechiele Moreno, vescovo
Agosto 19
Sant’Ezechiele Moreno nacque in Alfaro (La Rioja, Spagna) il 9 aprile 1848. Divenne Agostiniano Recolletto il 22 settembre 1865. Il 3 giugno 1871 venne ordinato sacerdote a Manila nelle Filippine. Trascorse in questo paese i primi 15 anni di sacerdozio, pieni di ardente zelo apostolico e missionario. Dal 1888 fino a pochi mesi prima della sua morte fu in Colombia, dove esplicò la sua multiforme attività missionaria: restaurò la Provincia agostiniana recolletta della Candelaria, instaurò una nuova epoca missionaria, fu il primo Vicario Apostolico di Casanare (1893) e dal 1895 vescovo di Pasto. In un periodo di lotta contro la Chiesa, seppe custodire il patrimonio della fede e custodire il suo gregge. Devoto del Sacratissimo Cuore di Gesù, visse nell’Ordine diffondendo carità. Colpito da una malattia tumorale, si ritirò in Spagna nel convento di Monteacuto. Vi morì il 19 agosto 1906. Beatificato nel 1975, è stato canonizzato da Giovanni Paolo II a Santo Domingo l’11 ottobre 1992, nel V centenario dell’evangelizzazione dell’America Latina.
Santi Liberato, Bonifacio e compagni, martiri
Agosto 26
Fra i monasteri africani che si considerano di ispirazione fondamentalmente agostiniana, riveste una importanza particolare quello di Gafsa (odierna Tunisia) per il martirio dei suoi religiosi. In seguito all’editto emanato nel 484 dal re vandalo Unnerico, che ordinava la consegna ai barbari mauri dei monasteri cattolici con i loro abitanti, i sette religiosi del monastero di Gafsa furono incarcerati e, dopo aver sopportato atroci sofferenze, vennero martirizzati a Cartagine, offrendo un grande esempio di fede e di unione fraterna. Erano: Liberato, superiore del monastero, il diacono Bonifacio, i suddiaconi Servio e Rustico, Rogato, Settimo e Massimo. Tra essi merita particolare menzione san Massimo, ragazzo di circa 15 anni, che non volle separarsi dai confratelli, pur potendosi salvare, e subì con essi lo stesso martirio. La loro celebrazione liturgica fu concessa all’Ordine il 6 giugno 1671.
Santa Monica
Agosto 27
Santa Monica nacque a Tagaste (attuale Souk-Ahras, Algeria) nel 331/332 da una famiglia cristiana e di buone condizioni sociali. Adolescente, fu data in sposa a Patrizio, piccolo possidente e membro del consiglio municipale di Tagaste, non ancora cristiano. Guadagnato il marito a Cristo, alla fine ottenne anche la conversione di Agostino, “il figlio di tante lacrime”. Con immensa gioia assistette al suo battesimo, nella Pasqua del 387. Di ritorno per l’Africa con Agostino ed i suoi amici, morì ad Ostia Tiberina, presso Roma, nell’autunno del 387, prima del 13 novembre, mentre attendevano l’imbarco per l’Africa. Aveva 55 anni. Due settimane prima della morte, Monica e Agostino ebbero la mistica “estasi di Ostia” nella quale «colsero un poco, con lo slancio totale della mente, la Sapienza per cui sono state fatte tutte le cose lasciandovi avvinte le primizie dello spirito» (cfr. Conf. 9,10.24). I suoi resti mortali si venerano nella basilica di sant’Agostino in Roma. E’ invocata quale patrona delle madri cristiane.
Nostro Santo Padre Agostino, vescovo e dottore della Chiesa
Agosto 28
Sant’Agostino nacque a Tagaste (odierna Algeria) nel 354 e la sua vita si svolse in un periodo di crisi quando l’impero romano si andava ormai sfaldando sotto la pressione dei nuovi popoli invasori. Il 28 agosto del 430 Ippona era assediata dai Vandali. Agostino morente viveva profondamente quel dramma. Benché confidasse totalmente in Dio, non poteva sentirsi alieno dalle sofferenze del suo popolo. Fin dalla sua ordinazione sacerdotale, ma soprattutto dal giorno della sua consacrazione a vescovo di Ippona nel 395, si era identificato con esso nella ricerca del trionfo della causa di Dio e nel servizio della Chiesa. Fondò comunità religiose perché vivessero più profondamente questa unità e ne fossero fermento e segno di carità e di umiltà. Promotore di unità e di pace, con la sua sapienza risplende tra i dottori della Chiesa. Agostino è ancora vivo nei suoi scritti e nelle comunità che seguono la sua Regola di vita. I suoi resti mortali si venerano nella basilica di san Pietro in Cieldoro a Pavia.
Beata Maria Vergine Madre dalla Consolazione
Settembre 4
La santa Madre di Dio viene onorata come “Madre della consolazione”: per suo mezzo da Dio “fu mandato al mondo il Consolatore”, Gesù Cristo. Avendo sofferto per la passione del Figlio suo, ed essendo stata consolata con la sua resurrezione, è in grado di consolare anch’essa i suoi figli, che si trovano in qualsiasi genere di afflizione. Insieme agli Apostoli implorò ardentemente e attese con fiducia lo Spirito consolatore. Ora, assunta in cielo, “brilla innanzi al peregrinante popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione” (Vat. II, LG 68). “Madre della Consolazione” o “Madonna della Cintura” è il titolo principale con cui l’Ordine agostiniano onora la Vergine, almeno dal secolo XVII. Nel 1439 l’Ordine ebbe la facoltà di istituire per i laici “Confraternite della Cintura”. La materna protezione della Madre della Consolazione ci dia serenità e consolazione nelle prove per diventare noi stessi consolazione per i fratelli.
San Nicola da Tolentino, sacerdote
Settembre 10
San Nicola nacque a S.Angelo in Pontano (Macerata) nel 1245. Entrò da ragazzo fra gli agostiniani del suo paese, prima per riceverne l’istruzione scolastica, poi come novizio. Ordinato sacerdote, ottenne la facoltà di predicare e fu inviato in vari conventi delle Marche. Seppe coniugare con saggezza l’assidua ricerca di Dio con le esigenze della vita comune, sostenuto dalla penitenza, dalla costante preghiera e da un umile carità. Fu apostolo di pace e promotore di riconciliazione tra le famiglie divise. Visse per trent’anni nel convento di Tolentino che divenne la sua patria di adozione. Qui egli morì, il 10 settembre 1305, acclamato dal popolo come santo e taumaturgo. La basilica di san Nicola a Tolentino custodisce la sua tomba, meta di continui pellegrinaggi. San Nicola risplende come modello di perfezione evangelica avendo vissuto fedelmente i precetti della Regola di sant’Agostino. Famoso per i suoi miracoli, fu canonizzato da papa Eugenio IV nel 1446.
Sant’Alfonso de Orozco, sacerdote
Settembre 19
Sant’Alfonso de Orozco nacque a Oropesa (Toledo, Spagna) il 17 ottobre 1500. Inviato dai genitori a Salamanca per frequentarvi l’università, entrò nel noviziato agostiniano di questa città l’8 giugno 1522, insieme al fratello Francesco. Come il suo superiore san Tommaso da Villanova, anch’egli considerò il suo ingresso nell’Ordine una delle grazie più grandi ricevute dal Signore. Le sue principali attività furono quelle di scrittore e di predicatore. Coltivò una spiccata devozione alla Vergine con l’intima convinzione di scrivere per suo mandato. Benché nominato predicatore alla corte del re di Spagna, preferiva parlare alla gente povera e umile. Desideroso di partire missionario per il Messico, ne fu impedito dalla sua malferma salute. Si distinse per la fraternità, la semplicità evangelica, l’equilibrio e la moderazione nella vita di comunità. Asceta e mistico straordinario, ebbe a soffrire aridità spirituali e continui scrupoli. Ancora desideroso di imitare Cristo e di servire i fratelli, morì a Madrid all’età di 91 anni, il 19 settembre 1591. I suoi resti mortali nel 1978 vennero trasferiti nella chiesa delle monache agostiniane dette “del beato Orozco” a Madrid. Fu beatificato da Leone XIII nel 1882 e canonizzato il 19 maggio 2002.
Beati Pietro da Zuñiga, Tommaso di Sant’Agostino, sacerdoti, e compagni, martiri agostiniani di Giappone
Settembre 28
I primi missionari agostiniani giunsero in Giappone nel 1602. I loro sacrifici e il loro entusiasmo dettero presto i primi frutti. La vita agostiniana attraeva i nativi tanto che, dopo soltanto pochi anni, esistevano già religiosi, terziari e cinturati di origine giapponese. Improvvisamente scoppiò una persecuzione violenta contro i cattolici. Fu una prova terribile che la nascente chiesa giapponese affrontò con ammirevole coraggio e fedeltà. Nel periodo tra il 1617 e il 1637, furono centinaia le vittime tra gli Agostiniani e i Recolletti che versarono il sangue fra atroci tormenti per rimanere fedeli a Cristo e alla Chiesa. La liturgia odierna, celebrando i beati Pietro e Tommaso di sant’Agostino, intende fare memoria dell’intero gruppo dei martiri agostiniani. La comune testimonianza di fede di sacerdoti, fratelli e laici agostiniani, unisce nella carità e nella testimonianza evangelica coloro che professano l’unica Regola di sant’Agostino.
Beato Antonio Patrizi, sacerdote
Ottobre 9
Il beato Antonio Patrizi appartenne alla Congregazione agostiniana di osservanza di Lecceto, presso Siena, di cui a ragione è stato detto: “Ilycetum, vetus sanctitatis illicium”, “Lecceto, antico covo di santità”. Il beato nacque a Siena verso il 1280. Conosciuti gli eremiti agostiniani di Lecceto, con loro compì l’anno del noviziato; poi fu inviato di comunità a Monticiano. Umile e devoto, alternava la preghiera con il servizio alla comunità. Non si lasciava sfuggire l’occasione di convertire gli increduli e di riprendere fraternamente i peccatori, di comporre dissensi e soccorrere i bisognosi. Dopo essere uscito dal monastero per andare all’eremo di Camerata a visitare un confratello, rientrando a Monticano, morì la notte stessa, il 23 aprile dell’anno 1311. Acclamato santo dal popolo, il suo culto è stato riconosciuto dalla Chiesa nel 1805. Con il beato Antonio, la diocesi di Siena celebra, come beati, i venticinque religiosi leccetani dipinti nell’ “Albero agostiniano di Lecceto”.
San Tommaso da Villanova, vescovo
Ottobre 10
San Tommaso detto da Villanova nacque a Fontepiana (Ciudad Real, Spagna) nel 1486. Giovanissimo compì i suoi studi in Alcalà de Henares, presso la cui celebre università si segnalò quindi come studente e come professore esemplare. Invitato ad insegnare nell’università di Salamanca, si trasferì in quest’ultima città, non per occupare il posto di professore, ma per entrare come novizio nel convento di sant’Agostino. Emise la professione il 25 novembre del 1517. Ricoprì per due volte la carica di Priore provinciale. Il 10 ottobre 1544 venne eletto arcivescovo di Valenza. Morì a Valenza l’8 settembre 1555. I suoi resti mortali sono esposti alla venerazione nella cattedrale di Valenza. Venne beatificato nel 1618 e canonizzato il 1° novembre 1658. Si distinse per la sua ardente carità verso i poveri e le classi sociali più disagiate: venne soprannominato l’”elemosiniere di Dio”. Diede un grande impulso agli studi, soprattutto all’interno dell’Ordine. Per questo è stato dichiarato patrono degli studi.
Beato Elia del Socorrso Nieves, sacerdote e martire
Ottobre 11
Il beato Matteo Elia Nieves Castillo nacque da una famiglia di modesti contadini a San Pedro de Yuriria, (Messico), il 21 settembre 1882. Rimasto orfano di padre, dovette lavorare duramente per aiutare la famiglia. Nel 1903 poté entrare nel seminario agostiniano, assumendo nella professione il nome di Elia del Soccorso, in onore della Madonna del Soccorso. Venne ordinato sacerdote il 19 aprile 1916. Nominato parroco de La Cañada, quando il governo, per combattere la Chiesa, ordinò ai sacerdoti di abbandonare le zone rurali e ritirarsi nelle città, Elia del Soccorso rimase nascosto in una grotta della zona, per non abbandonare i suoi fedeli, prodigandosi nell’aiutarli spiritualmente e materialmente. Scoperto e catturato dai soldati governativi, venne fucilato in località La Cañada de Caracheo, il 10 marzo 1928, dopo aver benedetto il plotone e distribuito ai soldati le cose personali che portava con sé. E’ stato beatificato il 12 ottobre 1997. Nel beato Elia abbiamo un luminoso esempio di pastore zelante e di coraggioso testimone della fede cristiana nei nostri tempi.
Beata Maria Teresa Fasce, virgin
Ottobre 12
La beata Maria Teresa Fasce nacque a Torriglia (Genova) da una famiglia benestante di Genova il 27 dicembre 1881. Affascinata dalla figura di santa Rita da Cascia, canonizzata nel 1900, entrò nel monastero delle agostiniane a Cascia nel 1906. Nominata maestra delle novizie e poi vicaria della comunità, dal 1920 al 1947 divenne badessa del monastero. Fu, per antonomasia “la Madre”, non solo delle monache, ma di tutti coloro che, pellegrini e sofferenti, arrivavano al monastero. Dedicò con tenacia e lungimiranza la sua vita alla diffusione del culto a S. Rita, cui si sentiva debitrice della sua vocazione. Iniziò la costruzione delle varie opere ritiane tra cui l’Alveare santa Rita destinato a dare una famiglia alle fanciulle orfane che lei stessa assisteva. Sopportò con grande fortezza e spirito di fede sofferenze fisiche e spirituali. Afflitta da un male incurabile, morì a Cascia il 18 gennaio 1947, a 66 anni. E’ stata beatificata da Giovanni Paolo II il 12 ottobre 1997. Il suo corpo è venerato nella basilica inferiore del santuario di Cascia.
Beato Gundisalvo da Lagos, sacerdote
Ottobre 14
Il beato Gundisalvo, nato a Lagos (Algarve, Portogallo) verso l’anno 1360, figlio di pescatori, entrò nell’Ordine a Lisbona, intorno al 1380. Buon teologo, ricusò tuttavia il titolo di maestro in teologia. Apprezzato oratore, amava insegnare il catechismo ai bambini, agli operai e alle persone non istruite. Fu priore nei più importanti conventi del Portogallo; serviva con amore i fratelli, aiutandoli e sostituendoli anche nelle mansioni più umili. Essendo buon calligrafo e miniatore lavorò molto nello scrivere libri corali. Morì a Torre Vecchia il 15 ottobre 1422. Le sue reliquie si conservano nella chiesa di santa Maria delle Grazie, un tempo degli agostiniani. Il suo culto fu confermato da Pio VI il 23 maggio del 1778.
Santa Maddalena da Nagasaki, vergine e martire
Ottobre 20
Santa Maddalena nacque a Nagasaki (Giappone) nel 1611, figlia di cristiani anch’essi martirizzati per la fede. Si consacrò a Dio, guidata spiritualmente dai beati Francesco di Gesù e Vincenzo di sant’Antonio, Agostiniani Recolletti, che l’ammisero come terziaria. Dopo il martirio dei beati Francesco e Vincenzo, avvenuto nel 1632, Maddalena rimase nascosta sui monti, aiutando e catechizzando i cristiani perseguitati. Nel settembre del 1634 però, per sostenere la fede vacillante di molti cristiani di fronte alla persecuzione, si consegnò spontaneamente ai giudici, proclamandosi cristiana. Torturata crudelmente, irremovibile nella sua fede, venne condannata al tormento della fossa. Dopo quattordici giorni di sofferenze inaudite, morì a ventitrè anni. Beatificata nel 1981, fu canonizzata da Giovanni Paolo II il 18 ottobre 1987. Nel 1989 è stata dichiarata patrona della Fraternità Agostiniana Recolletta Secolare.
San Guglielmo da Malavalle e Beato Giovanni Bono, religiosi
Ottobre 23
San Guglielmo, nato in Francia, chiamato anche san Guglielmo il Grande o di Malavalle, dopo la conversione, visse da eremita solitario in vari luoghi della Toscana. Morì a Malavalle, presso Castiglione della Pescaia (Grosseto), il 10 febbraio del 1157. Il culto di San Guglielmo venne approvato dal papa Alessandro III tra il 1174 e il 1181. Due suoi discepoli diedero origine all’Ordine di san Guglielmo che, in occasione della Grande Unione del 1256, si unì all’Ordine agostiniano. Da allora l’Ordine ha avuto in grande onore questo santo.
Il beato Giovanni Bono, dopo una giovinezza spensierata, si convertì in seguito ad un voto fatto durante una grave malattia. Ritiratosi nella solitudine di un eremo, conosciuta la sua santità, alcuni discepoli si unirono a lui. Nacque così l’Ordine dei Fratelli di Giovanni Bono o Giamboniti, a Botriolo (Cesena). Giovanni morì a Mantova il 16 ottobre del 1249. Sisto IV lo dichiarò beato nel 1483. I suoi resti si conservano nella chiesa cattedraledi Mantova. La sua famiglia religiosa confluì nell’Ordine agostiniano nella Grande Unione del 1256. Nel 1672 fu concesso all’Ordine di celebrarne la memoria.
San Giovanni Stone, sacerdote e martire
Ottobre 25
San Giovanni Stone, nato in Inghilterra, si trovava nel convento agostiniano di Canterbury quando, il 14 dicembre 1538, giunse un agente del re Enrico VIII con l’ordine di far chiudere la casa. Giovanni fu l’unico della comunità a dichiarare «che il re non può essere capo della Chiesa d’Inghilterra», dicendosi pronto ad affrontare la morte per la fede cattolica. Arrestato e condotto davanti al cancelliere del re, non volle ritrattare e per questo venne messo in carcere e condannato a morte. In carcere Giovanni si preparò al martirio, aggiungendo penitenze volontarie ai rigori della prigionia. Un anno dopo, il 27 dicembre 1539, fu trascinato, legato ad un graticcio, sulla collina della città di Canterbury, chiamata Dane John, ove fu impiccato e le sue membra divise, come era usanza, martire per amore di Cristo e per aver professato la verità della fede cattolica. Fu canonizzato da Paolo VI il 25 ottobre 1970, insieme ad altri martiri inglesi.
Beato Mariano de la Mata Aparicio, sacerdote
Novembre 5
Il beato Mariano de la Mata Aparicio nacque in Barrio de la Puebla (Palencia, Spagna) il 30 dicembre 1905. Entrò nell’Ordine ed emise i voti solernni nel 1927, e nel 1930 venne ordinato sacerdote. Dopo un breve periodo passato in Spagna, P. Mariano fu inviato nel 1931 in Brasile dove per molti anni esercitò il ministero apostolico e sacerdotale. Ebbe diversi incarichi durante la sua vita, tanto di governo che nel campo educativo e parrocchiale. Si distinse come “messaggero della carità”. Sempre attento ai bisognosi, ai bambini, agli anziani e malati, fu consolatore ed elemosiniere, con un profondo spirito di preghiera e con una grande devozione verso l’Eucaristia e la santa Madre di Dio. La sua opera più significativa fu l’assistenza spirituale a più di duecento “Laboratori della carità di S. Rita”, istituzione di carattere assistenziale molto conosciuta nella città di San Paolo del Brasile. Qui morì il 5 aprile 1983 e fu beatificato il 5 novembre del 2006 da Giovanni Paolo II.
Beato Grazia da Kotor, religioso
Novembre 7
Il beato Grazia nacque il 27 novembre 1438 a Mulla, frazione di Kotor [antica Cattaro] (Carna Gora, Montenegro) allora appartenente al territorio della Repubblica di Venezia. Fece il marinaio fino all’età di 30 anni. Dopo aver ascoltato a Venezia una predica del grande oratore agostiniano Simonetto da Camerino, entrò nell’Ordine come fratello laico. Morì a Venezia l’8 novembre dell’anno 1508. Si distinse per umiltà, laboriosità, spirito di penitenza e amore all’Eucaristia. I suoi resti furono trasportati e si conservano a Mulla. Leone XIII confermò il suo culto nel 1889.
Beati Avelino Rodríguez, sacerdote, e compagni, martini in Spagna
Novembre 8
Durante la persecuzione contro la Chiesa che scoppiò in Spagna negli anni 1931-1939, migliaia di sacerdoti, religiosi e laici diedero la vita per rimanere fedeli alla loro fede. Un gruppo di 498 martiri, appartenenti a vari Ordini e Congregazioni, venne beatificato a Roma il 28 ottobre 2007 da Benedetto XVI. Tra questi, 99 religiosi dell’Ordine di S. Agostino, di diverse Province e comunità della Spagna: Padre Avelino Rodriguez, Provinciale e Priore del Real Monasterio de El Escorial, insieme a religiosi e laici. Furono sottoposti a ingiurie e sofferenze di ogni genere e per rimanere fedeli alla fede cattolica diedero la loro vita. Nel breve periodo della prigionia, pregavano con gli altri prigionieri, li confortavano e si mostravano felici nell’unire la loro vita al sacrificio di Cristo. Tutti ricevettero con animo sereno l’ingiusta condanna e andarono incontro alla morte, fedeli fino al martirio.
Tutti i Santi dell’Ordine Agostiniano
Novembre 13
«Tra gli Ordini religiosi il sacro Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, nel campo della santa Chiesa, è stato ed è tuttora abbondantemente fecondo, per grazia di Dio, di semi di virtù, di pianticelle di osservanza, di fiori di sapienza e di frutti esuberanti di santità nei suoi religiosi… Ciò che si può sapere delle persone virtuose è nulla rispetto a ciò che Dio opera nascostamente in esse… Ci sono molti che non fanno miracoli, ma non sono inferiori a quelli che li fanno…» (Giordano di Sassonia, Vitasfratrum, Prologo). In questo giorno anniversario della nascita del santo padre Agostino (13 novembre 354), in un’unica festa si celebrano, insieme ai santi e ai beati dell’Ordine riconosciuti dalla Chiesa, tutti i religiosi e le religiose giusti, di ogni lingua, di ogni razza e di ogni nazione, i cui nomi sono scritti nel libro della vita (cfr. Ap. 20,12). E’ un rendimento di grazie al Signore per i doni di santità sparsi copiosamente nella storia delle nostre Famiglie religiose, e un invito a seguire le orme di tanti fratelli e sorelle che hanno vissuto fedelmente gli impegni del battesimo e della consacrazione al Signore.
Beato Frederico da Regensburg, religioso
Novembre 29
Il beato Federico, nativo di Ratisbona (Regensburg, Germania), si fece agostiniano come fratello laico nel convento dove nel 1290 vennero approvate le Costituzioni dette Ratisbonensi. Trascorse la sua vita nell’umiltà e nella preghiera a Regensburg e vi morì il 29 novembre 1329. I biografi ne rilevano la generosa obbedienza, la delicatezza verso i fratelli, la carità verso i poveri e l’amore per l’Eucaristia. Le sue reliquie si venerano nella chiesa, una volta agostiniana, di Ratisbona. Pio X confermò il suo culto nel 1909.