Cari amici, la liturgia della seconda Domenica di Avvento si raccoglie intorno a due parole chiave che leggiamo in Paolo: discernimento e giustizia. Sono parole che ci invitano ad una umanità consapevole e libera che dia spazio all’interiorità e all’amore di condivisione. L’esperienza di sconfitta, di tristezza fa parte della nostra storia, è un momento che tutti abbiamo attraversato, anche noi siamo in cammino fra montagne, baratri e strade tortuose. Ma il profeta Baruc, con la sua visione di una Gerusalemme gioiosa che riaccoglie i figli esuli e dispersi e dolorosi ci comunica la speranza. Scrive Agostino di Giovanni: “A che mira una tale grandezza inviata a precedere il Grande? Alla testimonianza di una profonda umiltà.” E ”…a suo riguardo, infatti, Isaia disse ciò di cui oggi ci è stata data lettura: Voce di colui che grida nel deserto: Preparate la via al Signore, raddrizzate i suoi sentieri. Ogni valle sarà colmata e ogni monte e colle sarà abbassato; le vie tortuose diventeranno diritte e quelle scoscese pianure; ed ogni uomo vedrà la salvezza di Dio…. Disse di sé che era voce. Tu hai Giovanni quale voce. Che hai quale Cristo se non il Verbo? Si fa precedere la voce perché poi sia inteso il Verbo.”
Discernimento, giustizia, il dono di sé nella misericordia, oltre ogni difficoltà disperante, per amore di Dio, siano per noi il cammino d’Avvento verso la casa, la Gerusalemme gioiosa che già abitiamo nella nostra appartenenza al Signore.
Scrive Michele:
…” Ed allora,
di ogni terra, di ogni colore tu sia,
benvenuto anche a te, figlio dell’uomo,
in questo mondo di troppi odi
di tante attese e di qualche amore…
… ogni bimbo avrà tra le sue mani
una terra nel futuro da ascoltare;
davanti a lui si abbasseranno i monti,
saranno appianate le valli e le strade.
Preparate le vie del Signore
voi che siete il vento della terra
in cammino verso l’uomo di domani”
Buona Domenica
Anna e Marco