Alzati gli occhi….
1 Alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. 2Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, 3e disse: “ I n verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. 4Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere”. (Lc 21, 1- 4)
20Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
“Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio. (Lc 6,20)
1 Passando, vide un uomo cieco dalla nascita 2e i suoi discepoli lo interrogarono: “Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?”. 3Rispose Gesù: ” Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è perché in lui siano manifestate le opere di Dio. (Gv 9, 1 – 3)
9Andando via di là, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: ““Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì. (Mt 9, 9)
5Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: ” Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. (Lc 19,5)
5Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: ” Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?”. (Gv 6, 5)
Alzare gli occhi per guardare davanti a sé, per andare oltre sé. Questo ha fatto Gesù: non è venuto per fare bella mostra di sé (Isaia lo descrive come uno di fronte al quale ci si copre la faccia, noi diremmo: “non se po’ guardà”), ma alzare lo sguardo sulle miserie, sui bisogni di una umanità ferita di cui prendersi cura fino a dare la vita. Questa è l’esigenza della vita cristiana: ama il prossimo tuo come te stesso. Gesù, il Figlio di Dio, un figlio d’arte, diremmo noi, figlio di uno che alza lo sguardo, – 7Il Signore disse: ” Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. 8Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto”.. (Es 3, 7s) – è venuto per alzare lo sguardo come il Padre sulla fame d’amore di questo mondo e prendersene cura… ma non da solo. Dio non salva Israele da solo, coinvolge Mosè. Gesù non vuole far tutto da solo, coinvolge me e te.
Fra i brani segnalati soffermiamoci un attimo su Gv 6, 5: Gesù disse a Filippo: “Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?” Gesù alza lo sguardo sulla folla affamata ma non vuole sfamarla da solo: coinvolge Filippo, gli apostoli, me e te: “Date voi stessi da mangiare” dice Gesù. Cosa? Ma non vedi quanti sono? Soprattutto, non vedi come siamo messi? Con tutti i problemi che ho, non posso occuparmi degli altri. Già è tanto se riesco a provvedere a me. Ho tanto bisogno io d’aiuto, dato che nessuno mi aiuta, quando ho bisogno io scappano tutti, mi vado a preoccupare degli altri, non ci penso neanche. Fratello mio, continua pure a pensarla così, ma che tristezza la tua vita affannata e lamentosa senza allegria, tutta protesa a cercare pace e tranquillità che mai troverai o, meglio, la troverai quando sarai messo in una fossa di due metri per uno: e si, prima o poi tutti dobbiamo morire e, chissà, forse qualcuno, o più di qualcuno, dirà che ci hai messo troppo tempo.
La vita di chi ha gli occhi rivolti su di se è la vita più stupida e inutile che possa esistere. Siamo ancora in tempo, alziamo gli occhi con Gesù, concretamente partecipiamo a questa missione popolare agostiniana che si realizzerà nella nostra parrocchia dal 4 ottobre a sera con la solenne processione al 19 ottobre c.a. Ti senti poca cosa e inadeguato? Hai visto giusto! Questo sei, forse meno di quello che pensi! Allora tu non servi a sfamare la moltitudine? Dice Andrea, fratello di Pietro a Gesù: “C’è qui un ragazzo che ha cinque pani e due pesci, ma cos’è questo per tutta questa gente?”. Dice Gesù: “Portateli a me”! Alza gli occhi, metti la tua vita nelle mani di Cristo, e più sono gli zeri della tua vita e più la tua vita varrà una cifra perché davanti a tanti zeri c’è uno: Gesù Cristo!
Alziamo gli occhi, è l’occasione per avere una vita piena, sana, felice! E’ l’occasione per uscire dal piattume di una vita insulsa, talmente insulsa che non ti piace neanche un po’, però sei costretto a tenerla da conto perché, finché hai lo sguardo sul tuo ombelico, non hai alternative.
Alza gli occhi, questa è l’alternativa, questa è l’occasione, alza gli occhi.. Potrebbe essere l’ultima!
P. Giuseppe Piervincenzi, parroco