Non posso fare a meno, parlando della visita alla missione in Apurimac, di portare in cuore il nostro P. Domenico Raponi e la sua preziosa eredità. Fedele alla preghiera e all’ascolto quotidiano della Parola, in continuo aggiornamento e dialogo con tutti, ci ha insegnato cosa vuol dire essere missionari oggi. P. Domingo, come lo chiamano qui, guardava sempre lontano. Non solo era missionario, ma chiamava anche la gente di Apurimac ad essere missionaria, anche a partire se necessario, perchè il cristiano è così: ha le radici in cielo, e il cuore e i piedi sulla terra.
Come di consueto dopo i primi giorni di acclimatamento e di adeguamento al fuso orario, abbiamo vissuto l’assemblea di tutti i frati del Vicariato al Cusco. Quest’anno l’assemblea, che si tiene sempre a gennaio, mese estivo, mese di vacanza per i peruani, mese delle piogge sulle Ande, ha avuto l’ufficialità di Capitolo intermedio del Vicariato, ed è stata perciò una preziosa valutazione di quanto deciso due anni fa. In questi due anni ci sono state diverse uscite, un segno della fragilità dei giovani nel loro impegno di consacrazione e come sacerdoti, ed anche un richiamo ad impegnarci di più nell’accompagnamento dei giovani in ogni fase della formazione, compresi i primi anni di sacerdozio o di professione solenne. Questa riduzione imprevista di confratelli, alla quale si è aggiunta la morte di P. Domenico, il ritorno definitivo in Italia di P. Romano e la salute precaria di alcuni confratelli, ha costretto a ridimensionare alcuni progetti di servizio e di sviluppo pensati nel Capitolo Ordinario, ma grazie a Dio non abbiamo dovuto ridurre il numero delle comunità anche se sarà necessario qualche sacrificio in più la dove c’è un unico sacerdote con due fratelli come a Tambobamba e a Progresso.
Il Perù, ed anche il nostro Apurimac, sono una realtà in pieno sviluppo, ed ogni anno si vedono i segni del veloce cambiamento, un cambiamento spesso solo economico e non culturale, e, come sempre, non per tutti. I nostri confratelli Peruani stanno anch’essi crescendo, si stanno assumendo sempre più responsabilità, lo dimostra anche il fatto della viva partecipazione di tutti al Capitolo con interventi, idee concrete e capacità e voglia di dire la propria opinione. Significativa e molto utile è stata la partecipazione a tutti i lavori della assistente generale per l’America Latina, P. Patricio Villalba. La valutazione di quanto si è fatto in questi due anni è stata a volte molto severa, ma anche salutare. Molte le tematiche trattate a partire dal Centro S.Rita con il Collegio in costruzione e il Policlinico a Cusco, al villaggio per gli Anziani di Cotabamba, l’attuazione del progetto NIP per le parrocchie e le attività portate avanti dalle Comunità in Apurimac e al Cusco. Si dato largo spazio al tema delle attività giovanili e vocazionali e alla formazione. Tutto ora dovrà essere approvato dal Consiglio Provinciale e poi vi sarà inviato per conoscenza.
Dopo i giorni di Capitolo, abbiamo visitato Giuseppe ed io le 4 comunità di Apurimac accompagnati da P. Vicente e fra Camillo. Abbiamo così potuto continuare alcune riflessioni con i confratelli, ma soprattutto abbiamo incontrato varie realtà che operano con i nostri Padri come La Casa del Niño a Chuquibambilla (Suore Figlie del Crocifisso), l’Aldea degli Anziani, la nostra azienda agricola di Marimpampa, il Collegio delle suore del Divino Amore, tutto a Cotabambas, Il Collegio delle Francescane e la Casa per l’infanzia Gota de Vita (Goccia di vita) a Tambobamba. Non è mancato un’ottimo pranzo a Progresso con tanto di pasta aglio e olio e maialino al forno allevato dai nostri frati a Progresso, la nostra comunità più in alto a 3800 metri. Fra Clemente è proprio un cuoco a 5 stelle! Tutti sono stati comunque molto accoglienti e preziosi sono stati gli incontri fatti. Mentre noi visitavamo le comunità anche P. Pietro Bellini e P. Rocco Ronzani con alcuni volontari dell’associazione Apurimac, con un altro itinerario, hanno visitato le nostre stesse comunità cercando di capire come e dove poter appoggiare il lavoro dei nostri confratelli e i bisogni ancora molto grandi della popolazione. Soprattutto salute, educazione, bambini e anziani, diritti umani…. sono campi immensi di bisogno e di servizio.
Al ritorno al Cusco dalla visita di Apurimac, Provincia, Vicariato, Associazione Apurimac e Centro S. Rita ci siamo trovati per concretizzare il cammino necessario a portare avanti i piccoli e grandi progetti che sono emersi in questi giorni in spirito di vera collaborazione. Da Cusco a Lima, prima di ripartire per l’Italia, abbiamo partecipato alla celebrazione d’inizio del Noviziato del sud-sud America che insieme alle circoscrizioni peruane, vede la partecipazione anche di quelle del Brasile, Argentina, Bolivia e Cile. Un’altra esperienza che fa ben sperare verso un cammino sempre più condiviso e verso l’unità dei tre vicariati del Perù a formare una futura unica Provincia. Finalmente dopo un veramente lungo viaggio, stanchi ma contenti per quanto vissuto e deciso insieme, il 27 gennaio, abbiamo fatto ritorno a Roma pronti a vivere a Riano i prossimi incontri con i Parroci, i Rettori e i Priori, nei quali sarà possibile aggiornare ancor più ampiamente su quanto stiamo vivendo nella nostra missione. Devo dire che nelle nostre comunità c’è un risveglio di interesse e di attenzione per la missione anche grazie al prezioso lavoro del consigliere incaricato P. Pagano. Dovremo stimolare sempre più anche un volontariato che oggi vede molti giovani, adulti e famiglie pronti a rendersi utili anche in luoghi così lontani e diversi dalle proprie abitudini, per amore dei poveri e del Vangelo.