“Dai frutti riconoscerete l’albero buono”. Dopo Agostino e Monica, i frutti di santità e di operosità apostolica disseminati nella sua storia testimoniano la vitalità e la fecondità spirituale della famiglia agostiniana.
Due grandi astri illuminano già gli inizi della sua esistenza come Ordine, nel secolo XIII: S. Nicola da Tolentino e S. Chiara da Montefalco, esempio l’una della più pura contemplazione, l’altro di una riuscita sintesi tra contemplazione e apostolato, due aspetti che sono l’anima della spiritualità agostiniana.
Sulla scia di questi santi si mette uno stuolo innumerevole di uomini e donne, quasi a cimentarsi, a distanza, in una gara di perfezione. Nel primo secolo della vita dell’Ordine più di 20 sono i beati, le cui virtù eroiche sono state ufficialmente riconosciute dalla Chiesa. Senza contare tanti altri che la storia ricorda appena o che non ricorda affatto, ma i cui nomi sono scritti nel libro della vita. Al fervore di santità si aggiunge un’intensa attività nel campo della predicazione, della cultura, della cura pastorale dei fedeli, dell’arte, ecc.
Sono poche le città italiane, grandi o piccole, nelle quali non ci sia una chiesa dedicata a S. Agostino o ad un santo agostiniano: testimonianze eloquenti di una presenza viva e benefica a fianco e per il popolo.