Chiunque sii tu che leggi, se ci conosci anche solo superficialmente, vedi in noi, Agostiniani e Agostiniane, uomini e donne non perfetti, limitati, non sempre coerenti con quanto professiamo, non sempre sprizzanti gioia e limpidezza, a volte stanchi, a volte più impiegati che profeti. Forse conoscerai anche preti, frati e suore delusi, scoraggiati, frustrati.
Ma allora “fare il prete” è un “mestiere” come un altro? Scegliere di fare la suora è sullo stesso livello che scegliere tra fare la parrucchiera o andare a lavorare in fabbrica? In una società secolarizzata e materialistica come è quella in cui viviamo sembra proprio di sì, almeno per molti. Ma proprio per questo le “professioni” del prete, del frate, della suora, quando vengono scelte da un ragazzo o da una ragazza, suscitano inquietanti interrogativi: perché? come mai? chi glielo ha fatto fare?
Con queste pagine vorremmo tentare di dare una risposta a queste domande, di spiegare, per quanto si può, che cosa accade nel cuore di una persona che ad un certo punto della sua esistenza decide di intraprendere una strada che per i più rimane incomprensibile e impercorribile.
Vogliamo però essere onesti con te. Se le difficoltà della vita, la lotta per la sopravvivenza, la banalità dell’esistenza quotidiana hanno ucciso in te la fantasia, il desiderio, il sogno, e con essi la speranza; se hai materializzato tutto, dall’intelligenza al cuore, dalla vita all’amore, allora chiudi pagina e cambia canale.
Se invece in te la speranza non è morta, se pensi che hanno ancora ragione di esistere gli ideali, che hanno senso i sogni e le utopie, allora volta pagina!
Anche tu sei chiamato
Ogni persona, dal momento che è stata battezzata – ci ricorda S. Paolo – è chiamata alla santità, nessuno escluso. Afferma infatti l’apostolo con decisione: “Dio vuole questo: che diventiate santi” (1 Tess. 4,3).
“Santità”! Parola grande – e oggi inusuale – che evitiamo perché ci spaventa. Ma per dirla con parole più semplici e comprensibili, Dio vuole che ciascuno di noi realizzi il progetto che Egli prepara ad ognuno, per questa vita e per quella eterna.
Diverse però sono le vie per raggiungere questo traguardo: sono le varie vocazioni che Dio dissemina nella sua Chiesa, perchè “ciascuno ha il proprio dono di Dio, chi in un modo, chi in un altro”.
La maggior parte segue la strada del matrimonio e della famiglia. Tra le tante strade merita però particolare attenzione, proprio perché ai più risulta impercorribile, quella che trae origine dagli esempi e dagli insegnamenti di Cristo e degli Apostoli e che si fonda sull’osservanza dei tre consigli evangelici di obbedienza, povertà e castità.
Già consacrati a Dio con il battesimo, coloro che, ispirati dalla grazia divina, scelgono questa via, rafforzano in modo particolare la loro consacrazione battesimale, e si propongono di seguire il Signore con maggiore libertà e di imitarlo più da vicino, ponendo la loro esistenza al servizio di Cristo e dei fratelli.
Abbiamo usato la parola libertà che potrebbe suonare strana, soprattutto oggi, applicata alla vita dei frati e delle suore. Come si può parlare di libertà quando si è legati dai voti di povertà (non si dispone personalmente di nessun bene, neanche del frutto del proprio lavoro), di castità (si rinuncia non solo alle soddisfazioni illecite ma anche alla legittima gioia di una propria famiglia) e soprattutto di obbedienza (si mette la volontà personale nella mani di un’ altra persona)? E non è ridicolo parlare di libertà delle monache, chiuse come sono dietro le grate di un monastero?
Il discorso si farebbe lungo. C’è però una risposta breve a questi interrogativi. La risposta è data dalle parole di Gesù: “La verità vi farà liberi!”. E’ libero – veramente libero! – chi vive nella verità di se stesso e degli altri. Ma la verità è Lui, il Cristo, il senso pieno di ogni esistenza, e chi vive in lui e per lui è il più libero degli uomini. Anche dietro una grata. Ma occorre sperimentarlo per crederci.
Animati dunque da queste profonde convinzioni e spinti dalla forza interiore che viene loro dallo Spirito Santo, molti uomini e donne nel corso dei secoli fondarono famiglie religiose che la Chiesa ha accolto e approvato, come vie sicure e autentiche verso la santità. Cosicché il disegno di Dio, la fantasia e il coraggio degli uomini e le esigenze dei tempi hanno fatto sì che si sia sviluppata nella Chiesa una grande varietà di famiglie religiose, ciascuna con caratteristiche proprie, ma tutte ugualmente impegnate a promuovere la comunità umana e a edificare la comunità dei credenti in Cristo, cioè la Chiesa.
E allora… vai!
Nelle pagine di questo sito abbiamo visto qual è la nostra storia, e qual è la nostra realtà odierna. Se sei anche tu alla ricerca del senso profondo della tua vita, della strada che il Signore ha sognato per te fin dal Principio, sappi che c’è un posto anche per te tra il numero di quelli che dicono “sì”:
- sì all’amore vero, alla vita piena, alla speranza certa;
- sì a se stessi, agli altri, a Dio;
- sì a Gesù Cristo, al suo amore, alla sua chiamata.
Se sei interessato, avrai capito:
- che c’è posto per tutti nella costruzione del Regno;
- che il tuo posto non lo prenderà nessun altro;
- che senza di te il cielo sarebbe meno bello.
Se sei interessato, ricorda:
- che principi si nasce, santi si diventa;
- che i tuoi limiti possono far paura a te, non a Dio;
- che puoi razzolare sull’aia come una gallina, se preferisci, ma dipende da te spiccare il volo per andare in alto.
Il Signore continua a bussare alla porta del tuo cuore e aspetta pazientemente che tu gli apra.
Da dove iniziare
Per prendere contatto con gli Agostiniani, ti puoi rivolgere ad uno qualsiasi dei nostri conventi in Italia.
In particolare ci sono alcuni conventi preposti all’accompagnamento dei giovani in discernimento ed alla formazione dei giovani agostiniani, nei quali potrai trovare fratelli con cui parlare e confrontarti.
Per le giovani in ricerca, che desiderano un confronto nella fraternità e nella preghiera, potete consultare gli indirizzi nella sezione della famiglia italiana delle monache contemplative e delle suore delle congregazioni di vita apostolica.
Case di accoglienza vocazionale
Nord Italia
Basilica S. Pietro in Cieldoro
Piazza S. Pietro in Cieldoro – 27100 Pavia
Tel. 0382 303 036; Fax 0382 303 040
e-mail: pavia@agostiniani.it
Convento S. Giacomo
Via Zamboni, 15 – 40126 Bologna
Tel. 051 225970; Fax 051 239059
e-mail: bologna.sangiacomo@agostiniani.it
Centro Italia
Convento S. Agostino
Piazza S. Agostino, 10 – 53037 San Gimignano (SI)
Tel. 0577 907 012; Fax 0577 940 383
e-mail: sangimignano@agostiniani.it
Convento S. Nicola
62029 Tolentino (MC)
Tel. 0733 976 311
e-mail: tolentino@agostiniani.it
Convento S. Agostino
Via dei Consoli, 2 – 06043 Cascia (PG)
Tel. 0743 71 136; Fax 0743 76153
e-mail: cascia.accoglienza@agostiniani.it
Sud Italia
Convento S. Maria La Reale
Salita del Convento, 55 – 90132 Palermo-Rocca
Tel. e fax 091 6685 464
e-mail: palermo.rocca@agostiniani.it
Case di Formazione
Noviziato della Provincia
Basilica S. Pietro in Cieldoro
Piazza S. Pietro in Cieldoro – 27100 Pavia
Tel. 0382 303 036; Fax 0382 303 040
e-mail: pavia@agostiniani.it
Professorio della Provincia
Convento Ss. Trinità
Piazza SS. Trinità, 01100 VITERBO
Tel. 0761 342808
e-mail: professorio@agostiniani.it