Dopo i lavori di gruppo (due gruppi), ci si è riuniti in assemblea per dialogare sugli aspetti emersi dal dialogo svoltosi nei gruppi.
E’ emerso che nelle comunità c’è molta attenzione alla vita di comunità, alla vita semplice e quotidiana, con l’attenzione alle realtà più vicine, come la cura dei religiosi anziani e ammalati. Molte energie infatti vengono dedicate alla persone più deboli.
Anche la vita con i gruppi laicali avviene attraverso la vita di testimonianza e di condivisione e non tanto dal punto di vista organizzativo. Emerge un equilibrio tra la vita della comunità e quella apostolica.
In realtà le difficoltà emergono quando mancano questi aspetti. Quando p.e. non è chiaro il ruolo dei singoli religiosi, ma nel senso che non c’è attenzione alle aspirazioni del singolo. Anche se, qualcuno ha detto: “Non ho il desiderio della comunità ma la somma dei desideri dei singoli. Con il rischio dell’individualismo.
Sono emerse anche esperienze positive e concrete di alcune realtà comunitarie che cercano di curare la vita di ogni giorno, che diventa il frutto di un ideale a cui si crede. In questo senso l’ideale diventa vita.
Sono emersi anche alcuni desideri in prospettiva della Prossima visita di rinnovamento del Provinciale e il Capitolo Intermedio. A partire dal fatto che più vengono fatte conoscere le singole realtà e più il Provinciale con il Consiglio possono aiutare a migliorare. Si auspica allora che nella Visita di Rinnovamento si possa incoraggiare le singole comunità a migliorare alcuni spetti che magari sono ancora un po’ carenti.
Si auspica che il Provinciale ed i consigliere siano più presenti nelle comunità per aiutarle ad uscire da alcuni conflitti.
Alcuni confratelli hanno presentato anche delle difficoltà concrete delle loro comunità e che sarebbe utile l’aiuto del Provinciale e suo Consiglio per affrontarle e dire una parola che possa essere autorevole in alcune scelte che magari sono state fatte negli anni passati ma che ancora perdurano, però non lasciano tranquilla la comunità.
Non è stato dimenticato il tema della pastorale vocazionale e ci si augura un impegno maggiore da parte di tutte le comunità. Si suggerisce che gli incontri vocazionali non siano solo di un paio di giorni ma più lunghi.
Alcuni confratelli hanno condiviso la loro esperienza nelle Chiese che hanno un certo flusso turistico per la loro importanza storica e artistica. Ne hanno evidenziato i limiti e gli aspetti positivi.
Il Provinciale, poi, ha fatto un accenno al lavoro che si sta facendo per una economia più solidale e invita i priori a far intervenire gli economi nell’incontro che ci sarà nei giorni 3-4 febbraio.
P. Mario Millardi, Priore di Pavia, ha relazionato sull’esperienza del noviziato europeo che dal settembre scorso è nel nostro convento di Pavia, facendo emergere con molto equilibrio le luci e le ombre. Su questo punto il Provinciale ha sottolineato che avere una linea unitaria in un progetto che coinvolge diverse province, non è facile.
P. Massimo Giustozzo ci ha dato un quadro sull’esperienza del prenoviziato a Tolentino ed il Provinciale ha integrato parlando del prenoviziato di Palermo.
P. Mario Mattei ha condiviso con noi l’esperienza del Professorio di Viterbo. E evidenziando alcuni limiti, ha però detto che l’ago della bilancia pende più sull’esperienza positiva che i Professi stanno vivendo
Il Provinciale ha poi parlato della nostra Missione in Apurimac e del suo ultimo viaggio. Ha illustrato la situazione del Policlinico e della Scuola di Cusco e di alcuni progetti futuri, come il completamento della costruzione della scuola.
Ha anche annunciato un progetto che nel mese di marzo, grazie allo sponsor di un benefattore, si realizzerà nel mese di marzo e parteciperanno P. Michele Falcone, P. Giuseppe Pagano e due laici volontari. Il progetto comporta la realizzazione di materiale fotografico o video, utile sia per i nostri missionari che per noi qui in Italia, per far conoscere la Missione.
L’ultima informazione è stata data riguardo gli incontri zonali dei laici che si faranno durante l’anno 2014.
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