Il Cristo di Michelangelo, la meravigliosa scultura lignea che l’artista scolpì come segno di gratitudine per gli Agostiniani che lo avevano ospitato fra la primavera del 1493 e l’autunno del 1494, da ora in poi sarà visibile in Santo Spirito al centro della sagrestia.
Il sostegno di Friends of Florence
L’operazione è stata realizzata grazie al contributo della Fondazione non profit Friends of Florence, con il nulla-osta della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato e con la supervisione tecnica dell’Opificio delle Pietre Dure.
“Siamo felici di contribuire alla valorizzazione del Crocifisso di Michelangelo e al miglioramento della fruizione della sagrestia di Santo Spirito – Così sottolinea Simonetta Brandolini d’Adda Presidente di Friends of Florence – La nostra attenzione all’artista è da sempre alta, molti dei nostri donatori hanno a cuore la conservazione delle sue opere e questa sensibilità non fa che alimentare il lavoro di tutela e valorizzazione dell’arte del grande maestro che sosteniamo da anni con progetti importanti e manutenzione costante alla Galleria dell’Accademia e recentemente anche a Casa Buonarroti. Il quartiere di Santo Spirito, con la sua straordinaria basilica, rappresenta per noi un luogo amico da proteggere e da far vivere nel rispetto della comunità dell’Oltrarno e delle tante opere d’arte che vi si trovano. Il nostro impegno nella Chiesa di Santo Spirito è iniziato con il restauro della Pala Nerli di Filippino Lippi e poi continuato con l’Annunciazione di Pietro del Donzello. Adesso siamo entrati in Sacrestia, nella Cappella Barbadori, per rendere ancora più fruibile questo Cristo così sereno e sublime, opera di Michelangelo giovanissimo. Un progetto che ha suscitato l’interesse di tanti nostri donatori che vivono in tutto il mondo e che hanno scelto di partecipare con le loro donazioni al sostegno di uno dei capolavori di questo mirabile artista. Dal 1998 Friends of Florence lavora a fianco delle istituzioni e degli enti per far si che questo importante patrimonio, possa essere salvaguardato per il futuro. Perciò ringrazio a nome di tutta la nostra fondazione Padre Giuseppe Pagano, energetico priore di Santo Spirito, che si è prodigato affinché questo progetto si realizzasse, il Dott. Andrea Pessina, Direttore della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, il Dott. Daniele Rapino funzionario della medesima Soprintendenza per il quartiere di Santo Spirito, L’Opificio delle Pietre Dure nelle persone di Laura Speranza, Direttrice del settore restauro scultura lignea e policroma e il restauratore Peter Stiberc per la supervisione tecnica, l’Ing. Leonardo Paolini e l’Arch. Luigi Cuppellini per il progetto e la consulenza e la ditta Arteria per le operazioni di movimentazione dell’opera.”
Cenni sull’opera
Il Crocifisso di Michelangelo posto oggi al centro della sacrestia della chiesa di S. Spirito, capolavoro dell’architettura rinascimentale voluto da Lorenzo il Magnifico e progettato da Giuliano da Sangallo richiamando nella pianta ottagonale la sacralità del Battistero fiorentino, magnifica ulteriormente la potenza espressiva della scultura e consente al visitatore di apprezzare i multiformi punti di vista che essa offre – Spiega il Dott. Daniele Rapino Funzionario della Soprintendenza per il quartiere di Santo Spirito che così ha continuato – Nel contempo la scelta della nuova collocazione permette la visione dell’opera dalla chiesa, recuperando il dialogo con la stessa per la quale era stata concepita.
La comunità agostiniana di Santo Spirito, dopo un lungo e attento discernimento, ha accolto di buon grado l’idea di poter collocare il Crocifisso di Michelangelo al centro della Sacrestia del Sangallo perché i visitatori possano, oltre che ammirarne la bellezza scultorea, fermarsi a contemplare con più incisività il messaggio dell’artista: la vittoria della vita sulla morte, dando speranza alle negatività del mondo. Se, come diceva Sant’Agostino, Cristo è bello anche sulla croce, ciò esprime la grande forza della VITA. – Ha spiegato Padre Giuseppe Pagano, Priore di Santo Spirito che prosegue sottolineando – la maggiore visibilità di questa opera, inserita in un percorso che può far entrare i visitatori dentro un luogo che per secoli ha accolto e si è aperto alle grandi menti del periodo dell’Umanesimo, può far ben sperare che ancora oggi possa esprimere la forza di un pensiero e di una spiritualità come quella agostiniana che desidera e può ancora dire tanto all’uomo moderno. Per questo non si tratta solo di accogliere per far visitare in modo “arido”, ma di dare ancora oggi dei contenuti che possano nutrire la mente ed il cuore.
Le foto del Cristo nella sua nuova collocazione ad opera di Albino Todeschini