Cari fratelli, il ricordo della nascita del Signore della nostra vita, rinnova la nostra speranza e rinvigorisce il nostro cammino. Siamo chiamati a vivere una vita bella, una vita che attragga a Dio per la sua armonia e verità. Non una vita perfetta, sarebbe una presunzione imperdonabile che ci costringerebbe a mostrare ciò che non siamo, ma una vita che vede ognuno di noi vivere con quotidiana sorpresa la bellezza della propria umanità redenta.
La contemplazione dell’umanità di Gesù Cristo, dell’incarnazione della Parola, ci aiuta a vivere con i piedi per terra e con il desiderio di crescere nella misura del Vangelo. Solo l’essere innamorati della bellezza spirituale, a cui ci invita il nostro santo Padre Agostino, ci permette di cogliere nel riflesso di Cristo bello nella sua povertà, bello nelle braccia dei genitori, bello sulla croce, bello nei supplizi, bello nei miracoli, la sua presenza nella nostro a volte difficile quotidianità. C’è una bellezza nella nostra perseveranza col fiato corto, una bellezza nel diventare anziani meno capaci e più dipendenti, una bellezza nel nostro servizio quotidiano, una bellezza nel prenderci cura gli uni degli altri, una bellezza nel perdonarci ogni giorno. Contempliamo la Bellezza che Dio ha nascosto nella nostra vita insieme, nel nostro servizio mai adeguato, ringraziamo Dio della nostra povertà umana, nel nostro difficile accettarci di ogni giorno: anche da qui può nascere il buon profumo di Cristo se siamo uomini di speranza, se non rinunciamo a cercarlo e a migliorarci ogni giorno.
Decidiamo di pregare di più per amare e servire di più, con generosità, con carità e gioia. Betlemme ci richiama ad uscire dalla mondanità e dalle false sicurezze di Gerusalemme, e ci costringe a vivere la necessità di essere accolti ogni giorno, più essenziali, meno presuntuosi, più bisognosi dei fratelli con cui viviamo e più felici. Il Signore ci conceda di emanare dalla nostra vita il suo buon profumo, per goderne anche tra noi, tra comunità, per gioire del bene dell’altro.
Portiamo tutti in cuore il bel lavoro di rinnovamento del presbiterio della nostra chiesa di Fano, la gioia dei giovani che a Tolentino si sentono a casa nella Casa di Dio, il pasto caldo che a Bologna ricevono quotidianamente i molti poveri, i giovani che sperimentano la nostra vita a Palermo e Tolentino, i novizi che a Pavia crescono con impegno e coraggio, la festa di Giuseppe che ha detto sì nella professione solenne a Viterbo, la gioia di Pasquale che è ritornato in salute, la gioia e canti delle giovani famiglie di Kosice, la calda devozione della gente nelle nostre chiese di Palermo, le Eucarestie celebrate in Apurimac, le tante celebrazioni dove nelle nostre chiese siamo capaci di far incontrare le persone con la Parola di Dio e la grazia del suo perdono in un clima di fraternità e di gioia.
Potremmo fare meglio? Certo possiamo e dobbiamo. Ma oggi siamo chiamati a fissare lo sguardo sul Signore che ama la nostra umanità, siamo chiamati a lasciarci amare.
Portiamo a tutti il buon profumo di Cristo e chiediamo la grazia, specialmente in questo anno della vita consacrata, di voler ancor più bene al Signore, e tra noi. Auguri cari fratelli. La luce di Cristo ci illumini, ci guidi e ci attiri a sè, e ci doni la sua Pace.
P. Luciano De Michieli
Priore Provinciale