Lo scorso sabato 17 ottobre a Santa Maria del Popolo si è celebrata una messa in ricordo di P. Pierluigi Sodani, parroco della basilica dal 1985 al 1989. Erano presenti i “suoi giovani” dei gruppi di Coromoto e Siamo Amici. Al termine è stata letta questa commovente lettera che pubblichiamo.
Cari Amici,
questi giorni ho ricevuto diversi messaggi mi ricordano l’anniversario della morte di Pierluigi, e non potendo per diversi motivi essere presente di persona, ho pensato di scrivere due righe da inviare via mail; con la speranza di non essere invasivo ed inopportuno…ma solo ricordare, con chi l’ha conosciuto, Pierluigi.
Comunque vogliate tutti ricevere con affetto un caloroso saluto ed un forte abbraccio.
Ricordo il giorno in cui ho ricevuto la notizia della morte di Pierluigi,
e ricordo che all’istante ho rivisto in maniera vivida la mia vita, vissuta nel periodo insieme a lui.
Non in immagini e ricordi di episodi, ma in sensazioni e stati d’animo palpabili, quasi che il tempo si fosse concentrato in emozioni
…penso che ciò accada quando ci viene toccata la verità e l’intimo ch’è nel cuore, ove si conservano le persone care.
Ricordo anche che in quel giorno, appuntai su un foglio, poi spedito a Severino, un breve ricordo di vita insieme a Pierluigi
una riflessione sul “Cammino” che terminava cosi… ”e adesso so che bisogna alzare le vele e prendere i venti del destino, dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre alla follia, ma una vita senza senso è la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio.
E’ una barca che anela al mare eppure lo teme.”
Ora, dopo qualche anno, l’emozione e le sensazioni sono attenuate, quasi che la certezza d’essere giunto a destinazione è motivo di tranquillità
e la barca che anela al mare, seppur lo teme, è giunta in porto.
Sono certo che gli incontri,come questo, organizzati per ricordare Pierluigi danno evidenza di tutto ciò
e nel contempo rispondono alla nostra esigenza del legame tra il passato e il presente,
ed in fondo, tra la morte, un distacco che lacera e ferisce di dolore la carne e l’anima, e la vita che continua.
Questo,credo, accade sempre quando si perde un Amico
L’Amicizia non si perde: è spirito che non si cancella, che resta come arricchimento, che sedimenta nell’intimo e ci consola,
che vive nei ricordi e nelle emozioni. L’Amico si perde, momentaneamente come tutte le persone care che ritroverò nella Vita Eterna, ma il momentaneamente durerà comunque tutta la vita terrena; anche se fosse un giorno solo sarebbe un tempo enorme.
Pierluigi ci ha onorato, rallegrato, arricchito con la sua Amicizia e questo è stato per me molto bello, è stato uno dei tanti segni della Grazia di Dio che ho ricevuto.
Credo, sono sicuro, che è stato così per tutte le persone che hanno avuto come me questo privilegio.
E la sua è stata un’Amicizia fatta di entusiasmo generoso, di grande e disinteressata disponibilità, di appassionata condivisione, di serietà, di un affetto schietto e senza inutili fronzoli. Insomma è stata Amicizia; così io l’ho vissuta; così la terrò con me.
Nelle ore che si trascorrono durante gli incontri organizzati per ricordare Pierluigi, e non solo lui, ci si racconta cose che forse qualcuno avrà dimenticato,
nell’affastellamento dei ricordi di una vita intera. È così che si celebra un Amico, senza retorica, senza bandierine di effimera durata, con l’allegria e la gioia che quei ricordi raccontano perché descrivono una persona, una persona cara, mite, allegra, sincera, generosa, positiva.
Io questa sera non sono stato a ricordare gite, scampagnate, cene e tante altre cose. Ma ho messo un pensiero riconoscente per quel che ha fatto negli anni al servizio della nostra comunità. Ma, ormai lui è dove certe cose non contano. Starà anche sorridendo mentre lo scrivo.
…Pier ! Un pensiero altrettanto grato, anzi, ancora più grande Te lo dobbiamo tutti ma proprio tutti “noi” –giovani di Coromoto – per la stagione fantastica che Ti ha visto presente a piene mani.. Lo hai fatto con umiltà ma con grande ingegno e con tutto l’impegno che hai sempre messo nelle cose.
Cose che oggi sembrano scontate e vecchie, ma allora furono nuovissime e furono preparate anche e soprattutto grazie a Te per cui sei un Amico indimenticabile.
Ecco perché al momentaneo vuoto di allora della Tua presenza fisica s’annunciava con quel Tuo “forza” e “sempre avanti” quando Ti si incontrava o quando Ti avvicinavi.
Ma non c’è, non ci sarà mai un vuoto nel profondo di sentimenti che non temono neppure la morte.
Che Dio ci benedica e che ci faccia sempre attraversare la difficile avventura della vita (che a volte è anche sofferenza) con la certezza che essa è sempre l’anticamera della quiete . Inquietum est cor nostrum donec requiescat in Te
Ciao, a tutti . E grazie! Mario
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Dr Mario Antonucci