Lo scorso 15 novembre 2019, a San Giovanni Valdarno, c’è stata la presentazione del libro “Suor Angelica – un dono grande” da parte di Monsignor Romano Rossi, vescovo di Civita Castellana. Una biografia narrata e scritta a più mani di una sorella agostiniana della Santissima Annunziata che ha visto la partecipazione di tantissime persone venute dalla Toscana e fuori Toscana per ascoltare e ringraziare per il dono di questa donna credente e consacrata al Signore. Sono stati presenti padre Luciano De Michieli, Provinciale della Provincia Agostiniana d’Italia e padre Giuseppe Pagano insieme ad alcuni laici della comunità di Santo Spirito a Firenze. Tanti gli ex-alunni, gli amici, le persone conosciute per i motivi più vari da suor Angelica; presenti anche il vescovo di Fiesole, mons. Mario Meini, vicepresidente Cei e mons. Luciano Giovannetti, vescovo emerito della Diocesi e Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II insieme ad altre autorità del territorio. Persone conosciute e stimate dalla comunità delle Suore Agostiniane della SS.Annunziata che amano intessere relazioni con il vissuto della propria città e non solo.
Chi era Madre Angelica?
Madre Angelica, 93 anni, figura carismatica delle Suore Agostiniane di San Giovanni Valdarno, mercoledì 15 novembre 2017 ha cessato la sua intensa e feconda missione terrena per raggiungere il Signore nella vita eterna. L’anziana suora, anche se da diversi anni malata, fino all’ ultimo momento non è venuta meno alla sua caratteristica vitalità sgorgante da un cuore profondamente umile e tenace e da una mente vivida e fresca proprio di chi ha un rapporto bello e forte con il Signore. Per chi non lo sapesse si chiamava Anna Maria Di Pillo ed era nata a Subbiano il 25 giugno 1924. Ancora bambina la sua famiglia si era trasferita a Montevarchi dove lei rimase fino al 1953 quando, dopo aver conseguito la Laurea in Lettere presso l’Università di Firenze, accogliendo la chiamata del Signore con la guida sapiente e illuminata del Vescovo monsignor Aldo Forzoni, decise di entrare nel Convento delle Suore Agostiniane della SS. Annunziata. In precedenza, mentre studiava, aveva lavorato dal 1941 al 1953 presso il Banco di Roma di Montevarchi. Dal 1953 al 1964 insegnò italiano, latino, storia e geografia presso il Conservatorio nell’Istituto Magistrale Parificato. In quegli anni suor Angelica fu la “professoressa” di tanti giovani poi diventati a loro volta insegnanti in Valdarno e in altre parti d’ Italia che fino agli ultimi giorni l’hanno cercata e incontrata non solo per i bei ricordi, ma per i preziosi consigli di vita che aveva per tutti. Più di uno di questi studenti ha testimoniato che dopo un colloquio con lei, la consolazione sembrava riempire totalmente il loro cuore e ciò che appariva difficile ed impossibile si schiudeva ad una luce inaspettata. Poi nel 1964 suor Angelica partì con altre tre suore per il Mozambico per aprire la prima missione della Congregazione. E’ stata Superiora Generale dal 1970 al 1980 e dal 1986 per oltre vent’anni Economa Generale. Nel dicembre del 1986 ha raggiunto l’India per dare inizio alla nuova missione nel Kerala.
Riprendendo un’intervista rilasciata al nostro settimanale in occasione del suo novantesimo compleanno, ci preme ricordare il suo pensiero sui giovani e come riuscire a comunicare con loro.
“I giovani sono sempre, in ogni tempo, – sosteneva suor Angelica – la speranza del domani. Possono sembrare diversi dai giovani del passato, vestirsi ed acconciarsi in modi insoliti, ma in loro è sempre custodita la ricerca della felicità, lo sguardo verso il futuro, una grande voglia di vivere che ha bisogno di essere compresa e rispettata con magnanimità. Inoltre – sosteneva la madre – i giovani hanno bisogno di autenticità, di coerenza tra vita e parole, di profonda e genuina umanità, di esempio gioioso e ricco di speranza proprio come ci sta mostrando in questo tempo Papa Francesco. Sanno riconoscere chi annuncia con il cuore ricco di gratitudine da chi annuncia senza gratuità”. Per la sua veneranda età madre Angelica diceva di non avere nessun segreto. “E’ il Signore – sosteneva – che ha sempre guidato la mia vita. Sono grata, tanto grata a Lui per il dono della mia famiglia, per la mia vocazione religiosa, per le tante persone che mi ha fatto incontrare. Io ho semplicemente vissuto”. Questo è stato così vero in suor Angelica: lei ha vissuto pienamente la sua vita e lo ha comunicato e con i gesti e con la parola, mai banale o superficiale, a quanti ha incontrato. Era una donna ricca di sogni fatti di speranza e di tenacia. Non era un’illusa ma “vedeva” lontano e aveva anche l’umiltà e il coraggio per realizzare ciò che sognava e che sempre faceva oggetto di condivisione e di ascolto. Aveva un coraggio da vendere! E sapeva mettere movimento anche nei luoghi più statici e fermi. Davvero una bella persona, che si amava volentieri!
Stare vicino a Madre Angelica è stata una gioia ed un onore grande. Nel tempo, quando ci si rende conto che una persona così bella e così preziosa, sta percorrendo l’ultimo tratto del suo cammino si impara a riconoscere in lei i tratti più autentici e genuini della sua fede vissuta e tutto acquista un significato unico ed eterno. Questi sono stati anni belli! Anni di amicizia, di intesa, di sofferenza condivisa durante la sua esperienza della malattia che pian piano affaticava il suo corpo impedendole di continuare a servire il Signore con quel desiderio che lo Spirito le suggeriva. Allora Madre Angelica ha compreso che il modo migliore per amare il Signore e la sua comunità e le tante persone che le volevano bene era accogliere un nuovo modo di servire il Signore e così il suo letto è divenuto il suo altare. Lì ha celebrato ogni giorno la Sua Messa con la vita mentre le complicanze della malattia si acuivano sempre di più. In lei non è mai venuto meno l’umorismo (quante risate abbiamo fatto insieme proprio per la sua fine arguzia!) e la speranza di chi ha donato totalmente la vita al Signore. Madre Angelica è stata ed è un dono e un’eredità che lascia alla sua Congregazione, amata e servita con amore e passione intelligente, e a tante persone che in lei hanno incontrato una madre, una sorella, una consigliera sempre attenta e disponibile, a tanti poveri che lei ha aiutato con determinazione e fraterna amicizia. Pochi attimi prima di morire, lucidissima e consapevole che stava arrivando l’ultimo grande passaggio della sua vita, invitando il medico che la stava visitando a fermarsi ha detto: “dottoressa è inutile, basta, ora io vado a vedere Gesù. Perdonami Signore, perdonatemi sorelle, perdono tutti…” Poi rivolgendosi a me ha detto:”.Madrina io ora non ce la faccio più”. Io ho annuito alla sua piena consapevolezza della vita che la stava lasciando per nascere nuova nella vita eterna e così dopo un vero travaglio ha chiuso gli occhi ed ora può cantare il cantico nuovo, l’alleluia di coloro che non sono più viandanti qui sulla terra ma cantano l’alleluia in Paradiso. La gratitudine per lei è veramente infinita! (Questo il pensiero della Madre Generale delle Suore Agostiniane di San Giovanni Valdarno, suor Luciana De Stefanis, su Madre Angelica).