Sabato 23 gennaio, come da locandina, nel salone Cassiciaco del Convento Madonna della Lama- Istituto S. Agostino, in Noicàttaro c’è stata la Tavola Rotonda sul Giubileo della Misericordia, organizzata dai religiosi agostiniani del luogo in collaborazione con l’Istituto Patristico Augustinianum. Il convento che nel 1969 ha dato vita ad un centro psicopedagogico e riabilitazione di eccellente rilievo, non poteva esimersi dal proporre un’approfondita riflessione sul tema della Misericordia, tanto essenziale per il mondo di oggi, tormentato da odi e conflitti infiniti. Da qui l’iniziativa della Tavola Rotonda. Dinanzi ad un attento uditorio che gremiva il salone Cassiciaco, si sono confrontati tre illustri relatori: P. Vittorino Grossi, Agostiniano dell’Istituto Patristico, Mons. Luigi Manca, illustre teologo della diocesi di Lecce e la giovane Professoressa, Stefania Miscioscia, studiosa di S. Agostino e docente nell’Istituto Superiore di scienze religiose in Lamezia Terme (Calabria).
P. Ermanno Cristini, priore del convento e moderatore dell’incontro, dopo una brevissima introduzione ricordando che “Misericordia” e “atteggiamento misericordioso” sono espressioni molto presenti nell’Antico Testamento ed ancor più nel Nuovo, ha dato la parola ai relatori.
P. Vittorino Grossi, docente dell’Istituto Patristico e del Laterano, molto apprezzato in conferenze e dibattiti in Roma ed in tanti altri luoghi, con la sua caratteristica amabilità, ha evidenziato come Agostino ha visto la misericordia come due elementi paralleli dell’asse di una macchina: le due palestre meccaniche : “occhio del cuore” e “cultura della vita”, che esprimono molto bene il suo agire concreto nella vita pratica. Ha fatto toccare con mano naturalmente come il grande Santo l’ha sperimentato direttamente nella sua vita, esprimendo gratitudine a Dio Misericordioso che l’ aveva cercato anche quando lui, del tutto ignaro percorreva strade sbagliate senza rendersi conto degl’innumerevoli errori. (Vedi il libro autobiografico “ Le Confessioni”). Quello che aveva così intimamente e fortemente sperimentato non poteva non trasmetterlo a sua volta a partire dalla conversione attraverso i vari passaggi della sua esistenza terrena, come laico dedito alla vita di comunione ed alla ricerca contemplativa, prima, e come sacerdote e vescovo successivamente. Per tutto il resto della sua vita ne è stato testimone instancabile con la parola e con gli scritti.
Mons. Luigi Manca, teologo della diocesi di Lecce e docente di Patristica nella Facoltà Teologica Pugliese con numerosi incarichi di prestigio, ha svolto la sua relazione partendo, come previsto, dal Concilio Vaticano II, conclusosi. come ben noto, nel 1965. L’impostazione globale della grande Assise Ecclesiastica ha dato un’impronta ed indicato il percorso del’approccio misericordioso di Dio verso il mondo contemporaneo. Esso non ha presentato una Chiesa autoritaria, bensì aperta alla comprensione ed alla condivisione (Vedi Costituzione dommatica “Gaudium et spes”: Le gioie e le speranze del mondo sono le gioie e le speranze della Chiesa). Ha Evidenziato come i successori hanno seguito con fedeltà ed intensità, quelle indicazioni, soffermandosi su due pontefici in particolare: Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. Il primo, il cui pontificato è stato brevissimo, è apparso come lo splendido bagliore di un fulmine, che ha toccato il cuore di molti uomini: è stato lui ad attribuire a Dio la “tenerezza”, come quella di una mamma. Di Giovanni Paolo secondo ha sottolineato ampiamente la straordinaria valenza dell’enciclica “Dives in Misericordia” (Ricco di Misericordia): un vero programma operativo, durante tutto il suo lungo pontificato.
La professoressa Stefania Miscioscia, giovane pugliese dei Corato, laureata a Roma, studiosa di S. Agostino, docente nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose e nel seminario pontificio con vari incarichi nella zona di Lamezia Terme, con stile spigliato e servendosi di immagini proiettate in power point, ha illustrato in maniera efficace e comprensibile il pensiero di Papa Francesco,partendo dall’ultimo volume: “Il nome di Dio è Misericodia” libro intervista al vaticanista Andrea Tornielli. Proiettando in parallelo dipinti di pittori famosi sul tema della misericordia, con passi scelti dal suddetto volume, ha evidenziato come Papa Francesco ha aperto il suo cuore per far comprendere come non è possibile disgiungere Dio da Misericordia. Per questo il titolo, scritto volutamente di suo pugno. Ha inteso far comprendere come la misericordia è come pane spezzato che si riceve per condividerlo.
Lo stile e l’animo con cui Stefania ha reso la sua presentazione ha scosso ed entusiasmato il cuore di tutti i presenti.
La Tavola Rotonda si è conclusa dopo circa due ore volate quasi senza accorgersene, tanta è stata l’attenzione e l’interesse da parte di tutti.