La lettera di Padre Alejandro Moral Anton, Priore Generale inviata a tutti i Fratelli e Sorelle dell’Ordine di Sant’Agostino in occasione della pandemia di Covid-19.
Carissimi fratelli e sorelle,
stiamo vivendo nel mondo una situazione di emergenza sanitaria. La pandemia del coronavirus (Covid-19), ci ha messi di fronte ad una realtà che nessuno di noi avrebbe mai immaginato. Probabilmente sentiamo tanto sconforto.
Permettetemi di riflettere con voi, di condividere i miei sentimenti, alcuni orientamenti in questo momento di difficoltà, come fratello tra fratelli.
Il primo è quello di non minimizzare il problema. La situazione è gravissima. Anche se ci costa accettarla e tendiamo a dare poca importanza a questo tema. Non cadiamo in errore. La pandemia avanza in modo inarrestabile e sta contaminando continenti e nazioni, lasciando una realtà di malattia e di morte. Ci troviamo di fronte ad una situazione di allarme mondiale. Per questo è necessario in modo imprescindibile un atteggiamento umile. Prima di tutto l’umiltà. Da qui possiamo assumere la fragilità della nostra condizione e la relatività delle sicurezze umane: l’umanità non è onnipotente, ma vulnerabile. La dura realtà che stiamo vivendo deve orientarci verso il Signore, fiduciosi nella sua misericordia.
Solo partendo da un cuore umile potremo analizzare questo segno e offrire la necessaria risposta come agostiniani e come cristiani. Detta risposta deve alimentarsi, come è stato indicato giustamente, a quattro pilastri: preghiera, serenità, prevenzione e responsabilità.
“Non ci dobbiamo rivolgere a Dio con parole, ma con i sentimenti che
abbiamo nell’animo e con la direzione del nostro pensiero,
insieme a un amore puro e affetto
sincero” (Sant’Agostino,
Sermone della montagna 2,3,13). Ringrazio l’ Istituto di Spiritualità Agostiniana per aver invitato
tutto l’Ordine ad una giornata di preghiera il prossimo 20 marzo, terzo venerdì
di Quaresima, che condivideremo con gli altri due Ordini Agostiniani a noi
prossimi: gli Agostiniani Recolletti e gli Agostiniani Scalzi. Spero che tutti,
religiosi , religiose e laici preghiamo uniti,
specialmente in questo giorno, come grido del
cuore di tutta la famiglia agostiniana (cfr. Sant’Agostino, Commento al
Salmo 118,29,1). Ricorderemo gli ammalati, il personale sanitario, i volontari, preghiamo anche per i defunti. Chiediamo al Signore della Vita
che allontani da noi il male.
Che lo Spirito Santo ci dia a tutti la necessaria serenità. La risposta cristiana non viene dall’ansia, dall’agitazione o dal dolore che distrugge, ma dalla forza che ci dà la fede, che è incontro ed esperienza di Cristo. “Signore, salvaci!”. E ascoltiamo la sua consolatrice risposta: “Non abbiate paura” (cfr. Mt 8,25-26; 14,30-31). Così sia. Tutti e ognuno di noi ci affidiamo alle sue mani e chiediamo l’intercessione dei Santi dell’Ordine in questi momenti di grave difficoltà.
Allo stesso tempo, l’esigenza di un’adeguata prevenzione ci spinge a collaborare in modo deciso con le misure decretate dai Governi. Anche diversi Vescovi e Conferenze Episcopali si sono espressi al riguardo. Anche se ci possono sembrare drastiche, dobbiamo assumere in modo leale e responsabile le misure adottate. É imprescindibile la nostra attenta e decisa collaborazione, quella di ognuno, quella di tutti.
Però stiamo attenti perché l’isolamento fisico o altre misure che si possano prendere, non suppongano l’isolamento dell’anima. È il momento di potenziare la solidarietà. Abbiamo cura della salute di coloro che lavorano e collaborano con noi; delle persone che sono sotto la nostra cura e confidano nella nostra responsabilità. Che l’egoismo non si imponga alla giustizia e alla coerenza.
E anche vi chiedo di non tralasciare la cura pastorale. In questa situazione di difficoltà, molti credenti possono cadere nel dubbio e nell’incertezza. Che nessuno si senta solo, né abbandonato, né disorientato in questi momenti di grave crisi. L’unità delle anime e dei cuori ci apre al fratello, a colui che soffre, a chi ha paura. Loro tengono a noi. Non possiamo negare a nessuno l’aiuto spirituale e la consolazione di Cristo, di cui siamo strumento e presenza. Noi rendiamo visibile la misericordia di Dio. Offriamo possibilità creative. Gli Agostiniani e le Agostiniane (comprese le monache di vita contemplativa) siamo nel mondo e condividiamo anche le sue tristezze e angustie. Certamente non c’è niente di veramente umano che non abbia eco nel nostro cuore (cfr. Gaudium et spes, 1). Qui è dove le nostre comunità vivono. Che la risposta sia una decisa testimonianza di amore e dall’amore. “Dio è amore, e chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio in lui” (1 Gv 4, 16).
Carissimi fratelli e sorelle, con l’aiuto di Dio superiamo la presente situazione e ne usciremo purificati. Partendo da ciò, fermi nella fede e generosi nella carità, lasciamo che nel nostro cuore esploda una rinnovata speranza.
Alla Vergine Maria, Madre del Soccorso, raccomandiamo la nostra vita e le chiediamo che ci protegga da ogni male.
P. Alejandro Moral Anton
Priore Generale O.SA.
Pubblichiamo inoltre, di seguito, il comunicato congiunto delle Presidenze CISM e USMI indirizzato ai Superiori delle Circoscrizioni Italiane per la divulgazione alle Comunità religiose.
Rev.mi Superiori Maggiori,
le Presidenze CISM ed USMI, con senso di responsabilità civica ed ecclesiale, in piena sintonia con la CEI, inoltra questo Comunicato perché ogni comunità religiosa presente sul territorio del nostro Paese possa ottemperare ad un comportamento univoco e responsabile per il bene della salute pubblica.
Ci siamo permessi di aggiungere alcune note specifiche per richiamare noi tutti a sostenere con la preghiera corale questo momento difficile e delicato della nostra gente, del popolo di Dio che confida nella nostra preghiera.
Vi preghiamo di far pervenire a tutte le vostre comunità il presente comunicato.
Con viva cordialità, anche a nome della Presidente USMI, la Madre Yvonne.
P. Luigi Gaetani, ocd
Presidente Nazionale CISM