Come da programma, sabato 24 ottobre c’è stato il Solenne Rito della Benedizione e dell’Inaugurazione della Grande statua bronzea di S. Agostino all’ingresso dell’Istituto a lui intitolato. Il rito, con la partecipazione di autorità religiose e civili e di numeroso pubblico, è stato presieduto dal cardinale Agostiniano Prospero Grech, si è svolto in tre parti:
Prima parte: Saluti e interventi autorità
Dopo il canto corale del coro S. Agostino ed il saluto di benvenuto a tutti i convenuti da parte del Priore e Presidente dell’Istituto, P. Ermanno Cristini, che ha sintetizzato la finalità dell’opera artistica, si sono susseguiti i saluti del Direttore Generale dell’Istituto, Dr. Vito Santamaria, che ha brevemente illustrato l’importanza e la vitalità dell’opera riabilitativa; del Consigliere dell’area metropolitana di Bari, dr. Giuseppe Valenzano, che, a nome del sindaco dr. Antonio Decaro, sottolineando l’apprezzamento per la struttura, ha inteso assicurare l’attenzione da parte dell’Istituzione da lui rappresentata; Il sub- commissario prefettizio di Noicàttaro, dr. Natale Carone, ha espresso l’orgoglio della città per la presenza dell’importante istituto; Mons Mimì Ciavarella, Vicario Generale della diocesi ha portato il saluto ed il plauso dell’Arcivescovo Mons Francesco Cacucci, sia per l’Istituto sia per l’iniziativa della realizzazione della statua; P. Luis Marìn, Assistente Generale dell’Ordine per il Sud Europa, ha rappresentato il P. Generale, impossibilitato a partecipare per motivi di salute, sottolineando il grande cuore e la grande carità di Agostino, ha detto l’Ordine Agostiniano in tutto il mondo continua ad essere presenza viva del Grande Padre e Maestro; Il P. Provinciale infine, P. Luciano De Michieli, ha sintetizzato la storia della presenza degli Agostinian in Noicàttaro sottolineando il coraggio, il sacrificio e la tenacia dei religiosi Agostiniani, i quali, a partire dagli anni 40, accanto all’antica chiesa della Madonna della Lama che aveva intorno solo gli spazi del vecchio cimitero hanno portato avanti da zero le preziose strutture cresciute mirabilmente fino alla realtà odierna.
Seconda Parte: il rito della benedizione ed inaugurazione
E’ stato il momento centrale della manifestazione. Il Cardinale, seguendo il Rituale del benedizionale, adattato alla circostanza, ha presieduto i riti preliminari con le preghiere e le letture previste. Ha fatto una bella omelia, spiegando la realtà e le finalità delle statue e delle immagini nella tradizione della chiesa sin dalle catacombe, ha sottolineato l’importanza della figura del grande Padre della Chiesa e fondatore della famiglia Agostiniana, S. Agostino. Dopo lo scoprimento della statua l’ha benedetto con l’acqua santa ed ha recitato davanti ad essa una bella preghiera. Dopo la benedizione finale e, mentre il coro intonava il canto “Tardi t’amai” si è prestato amabilmente a farsi fotografare con autorità e fedeli, quasi facendosi abbracciare dalla bella statua..
Terza parte: Momento di fraternità:
Successivamente, nel bel salone della biblioteca, mentre venivano offerti dei dolcetti e stappate qualche bottiglia di spumante , tanti partecipanti hanno desiderato farsi fotografare insieme al cardinale, che, pur nella sua veneranda età non si sottraeva lasciando un bel ricordo dell’evento e dell’incontro filiale con lui.
La solenne Concelebrazione di domenica 25
Una Solenne Concelebrazione c’è stata all’aperto nell’ampio piazzale dell’Istituto di fronte alla statua bronzea di S. Agostino, benedetto il pomeriggio del giorno precedente. Presieduta dal Cardinale Grech hanno partecipato i confratelli Agostiniani: P. Luis Marìn, P. Luciano De Michieli, P. Agostino Crocco, P. Mario Sannino, P. Ermanno Cristini, P. Italo Vareschi e P. Giuseppe Conversa. Hanno reso più solenne la celebrazione i confratelli della Passione della Madonna della Lama, con l’abito della confraternita, le consorelle della Fraternità Agostiniana dell’Addolorata e tantissimi fedeli. Oltre al gruppo liturgico, la liturgia è stata animata dal Coro S. Agostino, guidato dalla direttrice Maria Dipinto, che, come sempre, ha partecipato con devozione e grande maestria. All’omelia il Cardinale, prendendo lo spunto dall’episodio evangelico di Bartimeo, al cui grido Cristo aveva ridato la vista, ha dato particolare risalto alla cecità spirituale e morale tratteggiando sapientemente l’esperienza di Agostino che dalle tenebre profonde dell’errore era tornato alla luce. La conclusione è stata quella di augurare ai tanti ciechi di oggi di ritrovare la luce di Cristo riflettendo sulla figura del grande Padre della Chiesa, ritratto nella statua, per accogliere amabilmente quanti entrano nell’Istituto, siano essi operatori, pazienti, familiari o visitatori. La Benedizione ed il canto finale hanno concluso lo straordinario evento vissuto con unanime soddisfazione da parte di tutti.
A tutti i partecipanti del sabato e della domenica è stato dato un libricino stampato per la circostanza con tre capitoli: Il grande cuore di Agostino, gli Agostiniani a Noicàttaro e le attività dell’Istituto.